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Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il bando per la progettazione e la realizzazione del raddoppio della tratta Termoli-Ripalta, secondo lotto funzionale della linea Termoli-Lesina. La nuova linea ferroviaria Adriatica prende forma. Quasi 25 chilometri per un valore a base d’asta di 438 milioni di euro, a fronte di un investimento complessivo che di milioni ne pesa 594: un’opera in funzione logistica e rilancio sociale. Più regolarità, capacità e velocità. Al compimento dei lavori, programmato per il 2028, Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) promette una riduzione dei tempi di percorrenza di circa 40 minuti tra Bologna e Bari e di un’ora fino a Lecce. Come lo definisce la stessa società di Ferrovie dello Stato, si tratta di un «decisivo passo in avanti per il completamento del raddoppio dell’Adriatica».
La soddisfazione di Bellanova
E parallela soddisfazione esprimono sia la viceministra a Infrastrutture e mobilità sostenibili, Teresa Bellanova, che il deputato salentino, Diego De Lorenzis, già vicepresidente della commissione Trasporti alla Camera. È il risultato del commissariamento del raddoppio della linea ferroviaria Pescara-Bari. L’approvazione del progetto definitivo del lotto in causa risale, infatti, all’ordinanza 3 del 24 giugno scorso firmata dal commissionario Roberto Pagone (direttore Area Sud Investimenti di Rfi) all’esito di un iter autorizzativo che, attorno a quella che di fatto ancora oggi rappresenta l’ultima strettoia a binario unico dell’asse Adriatico, stava costruendo una cornice a tratti grottesca, tra la stoica opposizione del Comune di Termoli e le prescrizioni di natura ambientale ritenute, su più fronti, eccessive.
Il bando
Al pari di altre opere infrastrutturali commissariate in Puglia, ci sono voluti quasi trent’anni per giungere alla messa a bando. Lo fa presente il parlamentare De Lorenzis (M5s), che stigmatizza l’accelerata innescata al caso dal commissariamento: «Entro il 2028, il Nord e il Sud del Paese saranno collegati in maniera più efficiente e sicura. Grazie al raddoppio della linea, infatti, non avremo più il collo di bottiglia a causa del traffico sull’unico binario a oggi esistente. Grazie ai lavori di raddoppio - aggiunge il deputato pentastellato - le diverse regioni interessate saranno connesse da un’infrastruttura rapida, moderna e sostenibile, con treni più numerosi e rapidi. E a trarne vantaggio saranno tanti passeggeri e le merci che non dovranno più spostarsi su gomma». Il prossimo step? Velocità o, meglio, alta velocità, sebbene il relativo piano di fattibilità che la stessa Bellanova annunciò di aver richiesto a Rfi a luglio non sia stato ancora svelato. Una bozza - pubblicata due mesi fa da Quotidiano - espone a tal fine una cifra consistente: 40 miliardi di euro. Forse - come dimostra lo stanziamento di 5 miliardi di euro accordato in legge di Bilancio -, il governo ha già scelto l’altra opzione della bozza, ovvero: insistere sulla linea esistente e velocizzare la percorrenza, fino a 250 chilometri l’ora.
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Quotidiano Di Puglia