Termoli-Lesina, ok al raddoppio. La linea Adriatica diventa più veloce

Termoli-Lesina, ok al raddoppio. La linea Adriatica diventa più veloce
di Pierpaolo SPADA
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Sabato 4 Dicembre 2021, 05:00

Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il bando per la progettazione e la realizzazione del raddoppio della tratta Termoli-Ripalta, secondo lotto funzionale della linea Termoli-Lesina. La nuova linea ferroviaria Adriatica prende forma. Quasi 25 chilometri per un valore a base d’asta di 438 milioni di euro, a fronte di un investimento complessivo che di milioni ne pesa 594: un’opera in funzione logistica e rilancio sociale. Più regolarità, capacità e velocità. Al compimento dei lavori, programmato per il 2028, Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) promette una riduzione dei tempi di percorrenza di circa 40 minuti tra Bologna e Bari e di un’ora fino a Lecce. Come lo definisce la stessa società di Ferrovie dello Stato, si tratta di un «decisivo passo in avanti per il completamento del raddoppio dell’Adriatica». 

La soddisfazione di Bellanova

E parallela soddisfazione esprimono sia la viceministra a Infrastrutture e mobilità sostenibili, Teresa Bellanova, che il deputato salentino, Diego De Lorenzis, già vicepresidente della commissione Trasporti alla Camera. È il risultato del commissariamento del raddoppio della linea ferroviaria Pescara-Bari. L’approvazione del progetto definitivo del lotto in causa risale, infatti, all’ordinanza 3 del 24 giugno scorso firmata dal commissionario Roberto Pagone (direttore Area Sud Investimenti di Rfi) all’esito di un iter autorizzativo che, attorno a quella che di fatto ancora oggi rappresenta l’ultima strettoia a binario unico dell’asse Adriatico, stava costruendo una cornice a tratti grottesca, tra la stoica opposizione del Comune di Termoli e le prescrizioni di natura ambientale ritenute, su più fronti, eccessive. Tecnicamente, il progetto in variante determinerà la dismissione della linea ferroviaria esistente e determinerà la connessione con il primo lotto Ripalta-Lesina (7 km), affidato a marzo 2021, per un importo di circa 59 milioni di euro e un investimento complessivo di 106, rispetto al quale sono in fase di ultimazione le attività di progettazione esecutiva a cura dell’appaltatore. E a breve - fa sapere Rfi - seguirà la fase di apertura dei cantieri, con previsione di ultimazione lavori nel 2025. «Un altro cantiere importante che si sblocca, un’altra infrastruttura determinante per il Mezzogiorno lungo la direttrice Adriatica che finalmente dopo anni di attesa sarà realizzata. È la conferma di quanto sia necessario sbloccare al più presto tutte le opere e le risorse paralizzate, e del ruolo determinante dei commissariamenti», commenta Bellanova.

La viceministra sostiene che «per arrivare a concretizzare questo risultato importante, il lavoro in questi mesi è stato serrato e costante il rapporto con il Gruppo Ferrovie dello Stato, Rfi, e con il commissario Roberto Pagone che ringrazio per la qualità dell’impegno e la dedizione». Interventi di raddoppio e velocizzazione: «Senza tema di essere retorici - afferma l’esponente di Italia Viva -, possiamo tranquillamente affermare che da oggi Nord e Sud del Paese sono più vicini e più connessi». 

Il bando

Al pari di altre opere infrastrutturali commissariate in Puglia, ci sono voluti quasi trent’anni per giungere alla messa a bando. Lo fa presente il parlamentare De Lorenzis (M5s), che stigmatizza l’accelerata innescata al caso dal commissariamento: «Entro il 2028, il Nord e il Sud del Paese saranno collegati in maniera più efficiente e sicura. Grazie al raddoppio della linea, infatti, non avremo più il collo di bottiglia a causa del traffico sull’unico binario a oggi esistente. Grazie ai lavori di raddoppio - aggiunge il deputato pentastellato - le diverse regioni interessate saranno connesse da un’infrastruttura rapida, moderna e sostenibile, con treni più numerosi e rapidi. E a trarne vantaggio saranno tanti passeggeri e le merci che non dovranno più spostarsi su gomma». Il prossimo step? Velocità o, meglio, alta velocità, sebbene il relativo piano di fattibilità che la stessa Bellanova annunciò di aver richiesto a Rfi a luglio non sia stato ancora svelato. Una bozza - pubblicata due mesi fa da Quotidiano - espone a tal fine una cifra consistente: 40 miliardi di euro. Forse - come dimostra lo stanziamento di 5 miliardi di euro accordato in legge di Bilancio -, il governo ha già scelto l’altra opzione della bozza, ovvero: insistere sulla linea esistente e velocizzare la percorrenza, fino a 250 chilometri l’ora.

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