Commissariamento dell’azienda e un’immediata iniezione di liquidità per 70 milioni di euro. L’emendamento alla Legge di Stabilità destinato a salvare le Ferrovie Sud Est...
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L’emendamento “salva-Fse” recepisce in toto le indicazioni fornite dal Consiglio di amministrazione nella relazione inviata al ministro Graziano Delrio una settimana fa e mirate a tenere in piedi l’azienda, schiacciata dai debiti, fino alla nomina del commissario e alla prossima ristrutturazione del debito che, a una prima stima, sfiorerebbe quota 311 milioni di euro. Insieme ai 70 milioni (inizialmente erano 90) che verranno stanziati con la Legge di Stabilità e accanto ai 26 milioni sbloccati dalla Regione come ultima tranche del contratto di servizio per quest’anno, arriveranno anche fondi Cipe per 17,5 milioni di euro riconosciuti ad Fse per alcune opere realizzate. Denari, questi, che dovranno essere utilizzati sia sul fronte dei versamenti previdenziali e fiscali, bloccati a tre mesi fa, per i 1.300 dipendenti di Fse, sia su quello del Tfr, il cui fondo è stato completamente prosciugato insieme al capitale sociale dell’azienda. Il commissario provvederà, entro 90 giorni dal suo insediamento, a predisporre un piano industriale per il risanamento che preveda, fra le altre cose, anche «la riduzione dei costi di funzionamento», fra quegli «elementi macroscopici» ai quali Viero fa cenno quando descrive la situazione di Fse.
Alcuni di questi elementi sono già finiti sul tavolo della magistratura. Per esempio il capitolo consulenze, acquisite dai Ros di Firenze e consegnate alla Procura che segue l’inchiesta “Grandi Opere”. Fra gli indagati, anche Fiorillo. «È un tema molto, molto delicato - dice il presidente Viero - che ha drenato dalla società cifre molto importanti e soprattutto per niente in sintonia con il quadro dirigenziale di Fse». Per anni sono state affidate consulenze a destra e a manca, «quelle legale assolutamente inconsuete» aggiunge Viero, nonostante la società possa contare sul lavoro di 11 dirigenti, alcuni dei quali guadagnano fino a 220mila euro annui.
Lunedì il Consiglio di amministrazione si riunirà di nuovo, a Roma, e per allora la commissione Bilancio dovrebbe aver detto la sua sull’ammissibilità dell’emendamento “salva Sud-Est”: «Mi auguro proprio - chiude Viero - che le cose vadano come le abbiamo impostate e nel tempo più breve possibile». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia