Da Bari, dove il Pd viene dato ai minimi storici, Matteo Renzi lancia “l’operazione primo posto” e punzecchia gli ex alleati: “Chi vota D’Alema e il...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ad Emiliano, invece, il segretario nazionale del Pd ha teso la mano, approfittando di un diverbio tra i fotografi presenti per accaparrarsi i posti migliori per gli scatti: «Eravate abituati a vedere Renzi ed Emiliano che litigano, ora io e Michele vediamo voi giornalisti litigare per trovare uno spazio in sala. Veder litigare voi e non noi era per cambiare un po’, per fare un po’ per uno, come si dice a Firenze». Battuta accolta con il sorriso dal governatore pugliese, che più volte ha applaudito Renzi durante il discorso durato circa mezz’ora. Diversi i temi toccati, dall’immigrazione alla sicurezza, sino al lavoro ma non sfiora nemmeno i casi pugliesi: Ilva, Tap, giusto per citare i due più di attualità. «Mancano 15 giorni – lancia l’appello ai candidati presenti - metteteci il cuore. Oggi da Bari parte l’operazione primo posto ma questa partita non dipende da me, ma da noi. L’alternativa è di gente che non sa controllare gli scontrini e come fa a controllare il proprio Paese? L’alternativa è di gente che urla contro gli immigrati, contro i robot, contro gli altri ma poi alla fine dimostra con chiarezza che ha una visione di Paese chiuso. Se ce la mettiamo tutta, il Pd al primo posto darà una mano ai nostri figli, darà una mano all’Italia». Sottolinea più volte che il Partito democratico, secondo gli ultimi sondaggi disponibili, potrebbe essere il primo partito in Italia e se la gioca con il M5S.
Poi rispolvera il “voto utile” contro Liberi e Uguali: «Chi vota il partito di D’Alema sta aiutando Salvini, non D’Alema. Dai sondaggi emerge con forza che il 5 marzo il primo partito sarà il Pd o il Movimento 5 Stelle e purtroppo il voto non può essere revocato come un bonifico. Occorre quindi fare attenzione».
Proprio sul M5S e lo scandalo rimborsi ricorda: «Per anni ci hanno detto che siamo noi disonesti. Lo dicono a me che non ho mai preso un avviso di garanzia in vita mia».
Spaziando dall’Europa all’immigrazione, il segretario del Pd si è soffermato anche su lavoro e scuola: «Sono riuscito a far arrabbiare tutti gli insegnanti del Sud Italia nonostante il mio governo abbia investito 10miliardi e assunto 132 mila insegnanti di ruolo in più. Alcuni sono fuori regione, è vero - ha osservato - ma potremmo richiamarli allargando le possibilità di tempo pieno nel Mezzogiorno».
Poi l’invito ai candidati ad «avere uno sguardo sorridente, ad essere allegri, a fronte di chi evoca solo paure». La replica di D’Alema e Michele Laforgia, capolista a Bari per Leu, non si è fatta attendere: «Quando la sinistra – risponde D’Alema - assume le idee della destra non prende i voti dei moderati, ma prepara il terreno affinché la destra vinca. Il centrosinistra ha imitato la destra umiliando gli insegnanti, togliendo le tasse ai ricchi e distruggendo i diritti dei lavoratori. Questi erano gli obiettivi di Berlusconi. Renzi può dire oggi di averli realizzati». «Renzi – aggiunge Laforgia - è venuto a Bari per insultare l’intelligenza degli elettori. Non può venire qui e dire che chi vota per me vota per Salvini. È Renzi che ha fatto crescere la Lega, triplicandone i consensi negli ultimi cinque anni. Ora mi offende perché sa che i suoi elettori lo stanno abbandonando: un tentativo di estorsione ai danni della libertà di voto. Aspetto le sue scuse e quelle di Decaro, Lacarra ed Emiliano». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia