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Da un lato, la didattica a distanza va portata avanti perché il contagio degli insegnanti costituirebbe «un infortunio sul lavoro». Dall'altro, cinema e teatri da riaprire «purché non siano affollati». E' quanto affermato rispettivamente dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e dall'assessore alla Salute, Pier Luigi Lopalco.
O si lascia ai presidenti delle Regioni «solo l'onere di segnalare situazioni di particolare pericolosità; oppure - ha detto il governatore pugliese ai ministri Gelmini e Speranza nel corso di una riunione - che si decida, sulla scuola, di utilizzare la didattica integrata a distanza in questa fase, perché non farlo sarebbe una omissione di misure di sicurezza sul lavoro estremamente grave e rilevante in caso di incidente sul lavoro.
Per il governatore pugliese «se vogliamo la scuola aperta in presenza, dobbiamo vaccinarla». E infatti, in Puglia, in base alla nuova ordinanza firmata da Emiliano dopo la bocciatura, da parte del Tar, di un precedente provvedimento, fino al 14 marzo tutte le scuole pugliesi di ogni ordine e grado dovranno adottare la didattica digitale integrata (Ddi) al 100%, riservando la presenza per l'uso di laboratori, o per mantenere una relazione educativa che realizzi l'inclusione degli alunni con disabilità e bisogni educativi speciali.
Fin qui il fronte scuole. Dolente anche il tasto su musei e cinema, ormai chiusi da mesi. In fatto di riaperture, «dobbiamo distinguere: un museo che non è affollato - ha detto Lopalco - non vedo davvero perché debba rimanere chiuso. Il cinema anche, a patto che non sia affollato. Però non so se una sala riuscirebbe ad aprire con 50 spettatori. Il problema è anche questo».
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