Le primarie all'apparenza col silenziatore faranno di tutto, oggi, per non diventare un po' surreali. Il centrosinistra sceglie il candidato governatore in vista delle...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Senz'altro pesa complessivamente su sensazioni, valutazioni e ipotesi l'oggettivo e naturale favore del pronostico di cui gode il governatore. Il quale, comunque, nelle ultime due settimane s'è speso in appelli alla partecipazione e in una difesa accorata delle primarie (vero e proprio mito fondativo dell'epopea del centrosinistra pugliese, cominciata nel 2005) e di questa coalizione.
Chi sta con chi, in queste primarie? Domanda di prassi, ma stavolta da declinare con sfumature diverse. Perché una parte del centrosinistra, come accennato, di fatto oggi non parteciperà. C'è chi si riconosce in questo assetto d'alleanze, ma non ha ufficializzato simpatie per uno dei quattro candidati: è il caso di Sinistra italiana (i vendoliani, per intenderci, e l'ex governatore ha pure parlato di «primarie fiction»), o di una fetta del Pd in attesa degli eventi. Tra i democratici c'è anche un'ala oltranzista: il vicepresidente dei senatori Dario Stefàno ha minato alle fondamenta le primarie, attaccato a muso duro Emiliano e chiesto radicale discontinuità. Di fatto è la posizione di Italia viva: la ministra renziana Teresa Bellanova ha annunciato il disimpegno del movimento rispetto alle primarie e ha pure chiesto al Pd di azzerare tutto e ricominciare insieme, ovviamente senza Emiliano. Non troppo dissimile il punto di vista di La Giusta causa, associazione della galassia di sinistra. Emiliano però va avanti: chiude il cancello della coalizione («con chi non partecipa alle primarie si discuterà solo dopo le elezioni regionali») e procede spalleggiato da una vasta rappresentanza Pd e dall'arcipelago di civismo e amministratori aggregato negli anni. Al suo fianco ha peraltro i sindaci dei capoluoghi pugliesi (Bari, Lecce, Brindisi, Taranto).
Al di là del nome del vincitore, ci sono allora tre quesiti che le primarie e il post-primarie dovranno sciogliere. Il primo: quali saranno le forchette del consenso, stasera? E la somma dei candidati alternativi a Emiliano a quanto ammonterà? È un particolare non marginale. Il secondo: quale sarà la reazione degli sconfitti? Amati riterrà trasparente il voto odierno? E in caso contrario, cosa farà? Uno strappo sarebbe eclatante. Ed Emiliano, qualora venisse clamorosamente battuto, sarà comunque della partita in primavera? Infine, terza domanda: renziani e co., dopo le primarie, daranno vita a una coalizione alternativa? Interrogativi che pulsano forte nella testa di tutti, dei quattro candidati e del gruppo dirigente di centrosinistra. E che le primarie rischiano di soddisfare solo in parte.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia