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Punteggio in più nel bando regionale per i vigneti, le aziende zootecniche e i seminativi del Salento che non hanno mai subito danni dalla xylella? Ad insorgere sono oggi gli agronomi della provincia di Foggia che criticano i criteri previsti nell’ultimo bando regionale per investimenti agro-climatici ambientali emanato da pochi giorni.
I fondi a disposizione
Sono 420 i milioni messi a disposizione all’interno dell’avviso rientrante nel Csr 2023-2027 (Complemento per lo sviluppo rurale) per incentivare la ripresa della produzione nelle campagne. L’obiettivo - dichiarato dalla Regione - è dare un sostegno all’agricoltura e alla zootecnia biologica pugliese, “nonché alla redditività delle aziende agricole, per tutelare e valorizzare la biodiversità animale e vegetale, favorire la conservazione ed il ripristino della fertilità, della struttura e della qualità dei suoli”. «Questo avviso è il frutto di una lunga condivisione di intenti con l’intero partenariato agricolo - ha spiegato l’assessore regionale Donato Pentassuglia - su un asset strategico quale è stato quello delle misure a superfici nella programmazione 2014-2022 dello sviluppo rurale pugliese. Con la nuova programmazione si prosegue su un solco virtuoso, che deve puntare a rafforzare la produzione di cibi sani e nutrienti, con particolare attenzione verso l’agricoltura biologica, che ci vede sempre più protagonisti in Italia».
Tra i tanti interventi previsti dall’avviso pubblico ci sono quelli a sostegno della “Produzione integrata”, delle “Tecniche di lavorazione ridotta dei suoli”, per l’apporto di “sostanza organica nei suoli”, per la “gestione degli effluenti zootecnici”, per gli “Agricoltori custodi dell’agrobiodiversità”, “Pratiche e metodi di produzione biologica” e altri.
C’è però un punto che sta facendo discutere. Cioè quello relativo ai criteri di selezione, in particolare quelli previsti per il bando sul biologico: alle aziende in aree infette da xylella vengono assegnati 8 punti, un’agevolazione dunque per i territori leccesi, brindisini e per alcuni comuni delle province di Taranto e Bari. Un fatto che viene criticato da Giampietro Di Mola, presidente del Consiglio dell’Ordine dei dottori agronomi della provincia di Foggia: «Nel bando a beneficiare saranno sia i vigneti sia le aziende zootecniche e seminativi, i quali non hanno mai subito danni dalla xylella. Questo - ha detto Di Mola ai microfoni di Telenorba - produrrà una dispersione di risorse, un danno a carico di altri territori produttivi che perderanno di competitività spostando le risorse solo in una determinata direzione».
La replica di Cia Salento
A replicare è Benedetto Accogli presidente di Cia agricoltori Salento: «Gli agricoltori salentini stanno purtroppo da dieci anni subendo gravi attacchi, la disperazione in alcuni casi ha addirittura portato alla morte di chi non ha retto al dolore e alla sofferenza. Molte aziende con sacrifici stanno andando avanti, aiutate anche dagli agronomi leccesi. Siamo stati noi di Cia Salento a chiedere alla Regione di dare priorità ai territori colpiti dalla xylella e con fermezza difendiamo il territorio e gli agricoltori salentini. Milioni di euro sono stati stanziati e non significa che tutti sono stati distribuiti. Il territorio salentino si sta ricostruendo lentamente perché bisogna rispettare degli iter burocratici che rallentano i vari processi. Non abbiamo la bacchetta magica e non è accettabile che si abbia da ridire sulle priorità che alcuni bandi hanno voluto dare alle zone salentine - conclude -. Per la ricostruzione del paesaggio e dei muretti a secco, negli ultimi 10 anni, al Salento non è arrivato nessun incentivo, invece ne hanno beneficiato maggiormente i territori di Bari e di Foggia».
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Quotidiano Di Puglia