Le piogge tropicali che si stanno avendo in questo periodo sul territorio di Mesagne rischiano di vanificare lo sforzo dei viticoltori di produrre un'uva eccezionale. Scrosci...
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La vendemmia 2018 si presentava fino a qualche settimana fa in forte ripresa confronto allo scorso anno. Nonostante che fosse stata preceduta da un inverno rigido. Si è avuto un ottimo germogliamento seguito da una vigorosa fioritura ed una allegagione che è stata piuttosto buona su tutto il territorio, ad eccezione di alcune aree dove gli abbassamenti della temperatura hanno provocato la caduta di fiori o degli acini. La progressione dello sviluppo della vegetazione è stata veramente importante, tanto da creare non pochi problemi organizzativi alle aziende viticole che hanno dovuto agire tempestivamente e procedere con le attività di spollonatura e sfogliatura. Le uve più precoci come lo Chardonnay e il Primitivo sono già in fase di vendemmia mentre le più tardive mostrano percentuali di invaiatura in alcuni casi sorprendenti. Tuttavia, negli ultimi giorni le speranze dei viticoltori iniziano a vacillare.
«La situazione dei vitigni è complessivamente non buona ha spiegato Carmelo Dellimauri, presidente della Coldiretti mesagnese poiché il marciume acido ha iniziato a incidere sui grappoli dove si notano macchie di muffa grigia. Tengo, però, a precisare che ciò non inciderà sulla qualità del prodotto che sarà sicuramente buono. Anche sul fronte della quantità non ci dovrebbero essere problemi poiché dovremmo avere un 20% in più dello scorso anno quando l'annata fu alquanto falcidiata dalle avversità atmosferiche». Al contrario potrebbe esserci un calo del 15% del prodotto se calcolato sulla media degli anni precedenti. «Naturalmente questa è la condizione fotografata ad oggi poiché se le piogge dovessero continuare anche nei prossimi giorni la situazione potrebbe evolversi in negativo», ha concluso Dellimauri. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia