Regione, M5s incontra Emiliano su questione morale e primarie

Il metodo di selezione della classe dirigente, al centro del dibattito politico dopo l’ennesima grana giudiziaria piovuta sulla regione Puglia, è stato tra i...

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Il metodo di selezione della classe dirigente, al centro del dibattito politico dopo l’ennesima grana giudiziaria piovuta sulla regione Puglia, è stato tra i temi del confronto che si è tenuto ieri tra Michele Emiliano e il M5s, che della trasparenza nelle scelte politico-amministrative hanno sempre fatto il loro cavallo di battaglia. Il confronto tra Emiliano e il gruppo pentastellato, cui erano presenti anche i vertici regionali del movimento di Giuseppe Conte, si è tenuto ieri alle 17. Sul tavolo, ovviamente, le proposte che il gruppo capitanato da Marco Galante ha avanzato per ridare slancio all’amministrazione regionale e nel contempo utili a rinsaldare l’intesa con il centrosinistra regionale che ultimamente appare scolorita.

Il dibattito

Dopo l’elezione di Maria Aida Episcopo a sindaco di Foggia, consacrazione dell’appeal di un movimento sempre più stratega e capace di accorpare attorno a sé la coalizione di centrosinistra, la doccia fredda è arrivata dal tavolo barese per il candidato sindaco, dove i pentastellati hanno gelato Michele Emiliano dicendo “no” alle primarie e sconfessando quindi implicitamente l’ipotesi di cedere il passo al Pd per la scelta del candidato alla successione di Antonio Decaro a sindaco del capoluogo. Mentre le attenzioni erano concentrate sul possibile ritorno di fiamma tra Michele Emiliano ed Azione, insomma, si creavano varie crepe nelle mura del campo largo ostinatamente tenuto in piedi dal governatore, che può vantare uno dei governi più stabili a trazione centrosinistra-5s. 
Il movimento, invece, che sinora aveva tenuto un profilo basso sulle tensioni e rivendicazioni in Regione, prima ha lanciato il suo niet sulle primarie e poi il richiamo sulla “questione morale”. Tanto da far scattare l’allarme su un possibile schianto del “campo giusto” pugliese prima ancora di decollare. D’altronde, le premesse non sembrano delle migliori nemmeno con il terzo Polo: dopo aver archiviato l’aggregazione a Foggia come un’eccezione, domenica scorsa Carlo Calenda ha infatti elencato gli argomenti su cui Azione resta distante da Dem e M5s, che intanto sfilavano insieme nella manifestazione indetta dai dem contro la manovra del governo. Una situazione di stallo e che in Regione trova la sua rappresentazione plastica nella posizione (scomoda) del gruppo di Azione, a un passo da Emiliano ma fuori dalla maggioranza a causa dei veti del centrosinistra. 

Le prospettive


Una situazione così ingarbugliata da paralizzare lo stesso rinnovo delle commissioni, consiliari (scadute lo scorso giugno). Dopo che la maggioranza aveva puntato i piedi con Emiliano decidendo di far fuori Azione dalla presidenza della commissione Bilancio sancendone la collocazione in minoranza, proprio ieri l’insediamento dei nuovi commissari è stato rimandato ancora: da giovedì 16 a lunedì 20 novembre. In quella data, nel pomeriggio, la maggioranza regionale dovrebbe anche incontrare il presidente per il confronto più volte sfumato sulla tenuta della coalizione e i suoi obiettivi di governo. Sempre per il 20 novembre è infatti fissato il tavolo politico della coalizione a Bari. All’ordine del giorno c’è la discussione sul candidato sindaco con i nomi ufficiali sul tavolo: l’assessore dem Pietro Petruzzelli e l’avvocato Michele Laforgia, presidente dell’associazione La giusta causa. Senza che Marco Lacarra sia ancora del tutto uscito di scena. Ciascuna forza politica è chiamata a esprimere la sua opinione, anche il M5s e Azione. Intanto domani tornerà a riunirsi il Consiglio regionale. All’orine del giorno solo ordinanze e mozioni ma vista l’aria che tira non si escludono sorprese. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia