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Segno meno sostanziale per esportazioni e importazioni in Puglia. La bilancia commerciale complessiva è negativa per quasi 844 milioni di euro e la Puglia finisce per occupare il 14esimo posto nella classifica generale sulla dinamicità export delle regioni italiane. Questi i dati più significativi venuti fuori dall’ultimo approfondimento dell’Osservatorio Economico Aforisma diretto dal data analyst Davide Stasi. Sotto la lente di ingrandimento i numeri più recenti sull’andamento di import ed export in regione, prendendo come riferimento i valori relativi al semestre gennaio - giugno 2023.
Le tabelle riguardanti i prodotti pugliesi mettono in evidenza come nei periodi precedenti ai primi sei mesi dell’anno in corso le esportazioni fossero cresciute soltanto per valore economico e non già per quantità. E così dinanzi allo sgonfiarsi lento ma progressivo dell’inflazione è iniziato l’arretramento del fatturato delle produzioni pugliesi vendute all’estero.
«Le esportazioni – spiega Davide Stasi – rappresentano un utile indicatore per comprendere lo stato di salute della produzione interna e del commercio mondiale. Nel precedente trend di crescita è stata molto significativa l’impennata dei prezzi e in generale dei listini. L’incremento è stato dovuto più all’inflazione che ad un aumento dei volumi». Entrando nello specifico, si evidenzia come il valore economico complessivo delle esportazioni di Puglia sia passato da poco più di 5 miliardi e 92 milioni di euro del primo semestre 2022, pari all’1.7% dell’export italiano nel mondo, a 5 miliardi e 19 milioni dello stesso periodo dell’anno corrente, ossia il 1.6% su scala nazionale.
Una contrazione importante che in termini percentuali segna un meno 1.4%, molto lontano dal dato nazionale medio che si attesta sul più 4.2%, e consegna alla Puglia, come anticipato, una poco lusinghiera 14esima piazza nella graduatoria tra le regioni italiane.
Le esportazioni dalla Puglia
Ma cosa esporta la Puglia oltre i confini italiani? I valori più alti si registrano per la vendita di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi con oltre 710 milioni di euro di fatturato nel primo semestre 2023. Seguono poi i prodotti alimentari con 591 milioni, macchinari e apparecchiature per quasi 546 milioni. Appena fuori dal podio dei prodotti pugliesi con più mercato all’estero si trovano i preparati e i prodotti farmaceutici di base, oltre 338 milioni di euro di fatturato, quelli agricoli, animali e della caccia, quasi 318 milioni di euro incassati dalla loro vendita, e ancora le produzioni in gomma e in materie plastiche con 239 milioni di entrate. A chiudere la “top ten” pugliese dei prodotti con più export arrivano il petrolio greggio e gas naturale, fatturato superiore ai 238 milioni di euro, altri mezzi di trasporto, con quasi 235 milioni di incasso, prodotti chimici e articoli in pelle che attestano i loro fatturati rispettivamente a 232 e 227 milioni di euro.
«Attraverso l’andamento dell’export si può monitorare la competitività del sistema economico pugliese e la sua capacità di raggiungere altri Paesi – aggiunge il direttore dell’Osservatorio Economico Aforisma, Davide Stasi -, che possono rivelarsi strategici per lo sviluppo del territorio. Le vendite oltreconfine continuano ad essere sopravanzate dagli acquisti di carbone e di altre materie prime, soprattutto per effetto dell’energia, trend che manda al tappeto la nostra bilancia commerciale a livello regionale».
Il peso sulla bilancia dell'import di carburanti
A spingere in alto le importazioni in Puglia sono senza dubbio l’acquisto di carbone, petrolio e gas naturale per una somma complessiva superiore a 710 milioni di euro, ma a fare la parte del leone sono i prodotti alimentari che segnano un import superiore a 833 milioni complessivi. E così la bilancia commerciale segna un meno 844 milioni di euro: a fronte di export pari a 5 miliardi 19 milioni di euro, l’import tocca un valore complessivo superiore ai 5 miliardi 863 milioni.
«L’export non è solo un’opportunità in più ma quasi un obbligo per poter accrescere le quote di mercato. È importante presidiare i mercati con più eventi, guide, promozioni, presenze e anche attraverso la protezione dei marchi pugliesi. L’attenzione ai mercati esteri non può che diventare – chiosa Stasi – una priorità per le aziende che vogliono crescere».
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Quotidiano Di Puglia