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Il direttore generale della Asl di Lecce Rodolfo Rollo si è dimesso. Una decisione di cui ha preso atto la Giunta regionale che ha nominato con decorrenza immediata commissario straordinario della Asl Lecce il dottor Stefano Rossi.
L'inchiesta
C'é anche Rollo nella lista dei nomi finiti nel blitz dei finanzieri della compagnia di Otranto sulla sanità ed in particolare su finanziamenti pubblici, assunzioni e procreazione assistita. Il dg Rollo, 61 anni, di Cavallino, al momento non è stato destinatario di alcuna misura cautelare, ma per lui il sostituto procuratore Alessandro Prontera aveva avanzato la richiesta di sospensione dall’incarico dopo l'interrogatorio di garanzia. Lo stesso dirigente, però, ha protocollato le dimissioni a partire da lunedì 11 luglio. Adesso toccherà alla Regione accettarle, ma secondo quanto trapela l'Ente propenderà per il sì e quindi per l'accettazione delle dimissioni.
Dovrebbe essere Stefano Rossi il commissario dell'Asl di Lecce proprio a partire da lunedì. Attualmente è direttore generale dell'azienda ospedaliera Vito Fazzi di Lecce. L'ufficialità probabilmente nel corso delle prossime 48 ore.
Coinvolta anche la suora responsabile del "Cardinal Panico"
Il quadro investigativo si allarga anche a suor Margherita Bramato, 72 anni di Tricase, legale rappresentante dell’ente ecclesiastico Panico di Tricase.
“Si è impossessata come fosse proprietà personale” ed ancora “questo è indiscusso … ha inserito tutto: nipoti, pronipoti, tutta la razza (…) gli amici, gli amici degli amici, quelli che gli piacciono (…) Il direttore è così, è uno yes man perché sta lì grazie a suor Margherita e deve fare quello che dice suor Margherita. Questa ho il delirio di onnipotenza ormai …Non si muove foglia che ella non voglia”.
Le altre ipotesi
Altro elemento significativo, a detta degli inquirenti, dell’asservimento della funzione pubblica agli interessi privati dell’Ente “Panico” è stata poi la dismissione del Centro dialisi di Gagliano del Capo per “grave carenza di personale medico” nonostante il dg dell’Asl, Rollo, il 25 marzo del 2020 aveva dichiarato al sindaco del comune, Carlo Nesca, che il “centro era tutt’altro che obsoleto sul piano delle dotazioni tecnologiche” e “quindi l’unico posto dove si poteva andare in sicurezza perché bastava accendere la luce e partiva tutto”. Vicende e intercettazioni su cui Rodolfo Rollo potrà esporre la sua versione dei fatti nell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice Simona Panzera.
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Quotidiano Di Puglia