Stavolta per Michele Emiliano il fuoco del sondaggio è amico. E l'allarme squilla forte nel quartier generale del Pd, schiacciato tra equilibri politici nazionali...
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La radiografia è abbastanza nitida: il centrosinistra paga dazio alle spaccature interne, e i 10 punti di Bellanova lo dimostrano; ma la ministra dell'Agricoltura catalizza probabilmente anche il voto d'opinione di chi mai sosterrà Emiliano e non vuol nemmeno virare a destra; il patto con i cinque stelle non paga, forse perché non battezzato dalla discontinuità sul candidato; il centrodestra, se unito, sfrutta il vento nazionale e aggiunge ulteriori specificità sul nome (la candidatura di Fitto è stata misurata dal sondaggio di Fratelli d'Italia) e sui rapporti di forza tra alleati. L'operato dell'amministrazione Emiliano è giudicato, secondo il sondaggio, abbastanza positivamente dal 42%, molto positivamente dal 4%, abbastanza negativamente dal 38% e molto negativamente dal 16% (la bocciatura incassa così il 54%).
I numeri spiazzano tutto il centrosinistra e interrogano il Pd. In altre realtà la segreteria Zingaretti sta imbastendo accordi col M5s, anche a costo di accantonare i governatori uscenti, ma al momento i dem non sembrano disposti a fare altrettanto in Puglia. La candidatura di Emiliano ha intanto scatenato l'esperimento separatista di renziani e calendiani. Proprio ieri s'è tenuta una riunione a Bari dei quadri dirigenti pugliesi di Italia viva con Teresa Bellanova: la ministra ha ulteriormente stretto i bulloni, i livelli territoriali del movimento sono pronti a comporre le liste, sul nome del candidato governatore però massimo riserbo. Lo scenario al momento è il seguente: pochi giorni per vagliare le residue opzioni della società civile, altrimenti sarà direttamente Bellanova a misurarsi in prima linea, sotto la spinta dei vertici romani di Iv e dei dirigenti locali. In ogni caso, il cerchio è destinato a chiudersi nei prossimi giorni.
Il sondaggio Winpoll ha saggiato pure le intenzioni di voto per le liste, pur tenendo presente - nelle risposte degli interpellati - che non andrà a votare il 19% ed è incerto il 20%. Avanti il Pd al 23%, ben distanziate gli altri simboli di centrosinistra (che tuttavia non possono sfruttare, a freddo, l'effetto trascinamento dei candidati consigliere erodendo punti al Pd): tra questi 4,5% la civica di Emiliano, 2,6% le civiche di sinistra. Grosso modo in linea con le rilevazioni nazionali invece i tre partiti del polo liberaldemocratico: Italia viva al 4,3%, Azione al 2,2% e infine l'1,8% per +Europa. Il M5s s'attesta al 9,6%. Merita attenzione la dinamica interna al centrodestra: appaiati Lega e Fratelli d'Italia, rispettivamente al 20,4% e al 20,2%; Forza Italia è al 7,9%. Il testa-a-testa tra Carroccio e FdI spiega anche le riluttanze di Salvini, che ancora non dà l'ok a Fitto: non vuol lasciare troppo campo aperto a Giorgia Meloni e al suo candidato. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia