I civici al Pd: «Subito un tavolo per discutere delle liste»

I civici al Pd: «Subito un tavolo per discutere delle liste»
All’indomani della missione romana da Enrico Letta, il Pd pugliese tenta di ricomporre i pezzi di un puzzle davvero intricato che metta insieme le istanze (e i posti nei...

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All’indomani della missione romana da Enrico Letta, il Pd pugliese tenta di ricomporre i pezzi di un puzzle davvero intricato che metta insieme le istanze (e i posti nei listini bloccati) del partito e quelle del mondo civico legato a Michele Emiliano


Puntuale come un orologio svizzero, dopo poche ore arriva la partito richiesta di un tavolo confronto urgente da parte delle liste “Con Emiliano” e “Per La Puglia”: «I movimenti civici che al fianco del centrosinistra e del M5S governano la Puglia, hanno richiesto da tempo al Pd l’avvio di un tavolo di confronto che non è mai partito», si legge nella nota che definisce la situazione “non rispettosa” nei confronti degli elettori e poco utile per il Pd. «Prendiamo atto con soddisfazione della disponibilità di Letta, Emiliano e Decaro ad aprire la discussione. Ma solo un incontro immediato e concludente potrà portare ad un accordo politico stabile e leale». 

Le richieste

Nel gioco delle parti, le liste emilianiane rivendicano anche formalmente un’attenzione già esistente e che evidentemente non può ridursi alla trattativa ad personam che Emiliano porta avanti sul capo di gabinetto, Claudio Stefanazzi. Nell’incontro con Letta (che ha dato il via libera a patto di non turbare gli equilibri locali), il presidente aveva infatti chiesto anche una seconda casella extra Pd. 
Ma come si trovano i posti necessari? La casella fondamentale del Senato far convivere il possibile capolista Francesco Boccia con Stefanazzi, si dice chiamando in causa una donna. Assuntela Messina, infatti, dovrebbe essere il secondo nome tra i due. Ma una soluzione più sicura per garantire l’elezione del capo di gabinetto sarebbe spostare altrove l’ex ministro, un’opzione che però il partito nazionale avrebbe rigettato. Nel rompicapo, l’altra possibilità sarebbe altrimenti l’Uninominale leccese. Ma le garanzie di farcela non esistono, anche visto l’appoggio che l’area del centrosalento vicina al sindaco di Nardò Pippi Mellone starebbe già garantendo a Roberto Marti e alla Lega. L’unico che voglia tentare questa sfida è infatti Sebastiano Leo: l’assessore regionale al Lavoro porterebbe avanti la battaglia a costo zero, ricavandone in ogni caso tutti gli onori. Ad ambire a una delle poche postazioni in ballo, poi, c’è anche Articolo Uno. Nelle scorse ore il segretario regionale del Pd Marco Lacarra aveva risposto alla lettera aperta del gruppo, assicurando l’apertura di un tavolo di lavoro con Ernesto Abaterusso e compagni.

Articolo Uno

Ma intanto Articolo Uno fissa i paletti: «Non possiamo consentire - concludono - che fibrillazioni di livello localistico o regionale sottraggano tempo prezioso ed energie ad una campagna elettorale importante e dal risultato per nulla affatto scontato. Si lavori per definire la rosa dei nomi che devono essere espressione di tutte le forze politiche che hanno contribuito a dar vita a questo progetto e poi tutti pancia a terra». Poi il gruppo si rivolge a Letta: «Apra ai 5 Stelle senza se e senza ma se non vuole essere responsabile della storica sconfitta del centrosinistra». 
Come se non bastasse, le grane del Pd includono anche il “caso Taranto”. Nelle scorse ore i democratici ionici hanno fatto sapere che non assisteranno nuovamente allo scippo del loro seggio da parte di un esponente barese e questo potrebbe creare più di un problema al deputato uscente Ubaldo Pagano, vicinissimo a Emiliano e catapultato nel Tarantino da Bari già nel 2018.E a catena a tutti gli altri aspiranti. Nel Foggiano resta il nodo Michele Bordo. Il deputato uscente non è ricandidabile secondo lo statuto Dem, perché ricopre la carica dal 2006, più di tre mandati consecutivi. Solo la direzione nazionale può deliberare una deroga ancora molto incerta. Per Bordo si parla infatti già da mesi di segreteria regionale e al suo posto potrebbe esserci, direttamente dalla Giunta regionale il vicepresidente Raffaele Piemontese. Sempre nel Foggiano, indiscrezioni delle ultime ore darebbero poi Antonio Tutolo, consigliere regionale dem, pronto a spendersi senza listino bloccato, ma misurandosi all’uninominale.


L’ultima casella, in casa Pd vedrebbe invece nella Bat, il testa a testa tra due donne: Shady Alizadeh, la giovane avvocatessa barlettana gradita all’area Cuperto. E la consigliera regionale Debora Ciliento, indicata nei giorni scorsi dall’assemblea provinciale. Ovviamente a fronte delle tante aspirazioni restano i numeri ridotti al lumicino ma in politica, si sa, niente è detto.  Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia