Femminicidi, il sindaco Mellone su Facebook invoca «manicomi» e «pena di morte»

"Tanti perbenisti che insegnano troppi bla bla bla"

«Pena di morte per i femminicidi e per ogni delitto simile. Ora e per sempre». Si chiude così il post Facebook di Pippi Mellone, sindaco di Nardò. Un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Pena di morte per i femminicidi e per ogni delitto simile. Ora e per sempre». Si chiude così il post Facebook di Pippi Mellone, sindaco di Nardò. Un post che ha inevitabilmente diviso e fatto discutere, tra favorevoli e contrari.

Il post

«Sento molte analisi sociologiche - scrive il primo cittadino "civico di destra" - tanti intellettuali indaffarati a illustrare le ragioni, le migliori menti della nazione intente a scavare nelle ragioni più profonde, mentre i telegiornali ogni giorno raccontano storie sempre più assurde e dolorose. Ecco, col pragmatismo che tutti mi riconoscono, io penso che vadano riaperti i manicomi (o come diavolo li volete chiamare!), perché le strade sono piene di pazzi autentici e, per dar retta ai perbenisti, la povera gente piange lacrime amare. E penso pure - continua Mellone - che bisognerebbe riformulare l'educazione, insegnare e bla bla bla.... ma poi, di fronte a delitti efferati come questo (quando non c'è nessun dubbio sull'autore!) io sono per la pena di morte».

Nei commenti al post, non manca chi contesta in modo deciso: «Queste parole sono pericolose perché minano un fondamento basilare del nostro sistema. La nostra Costituzione esprime un concetto ben diverso e lei dovrebbe saperlo»; «nessuno ha il diritto di togliere la vita a qualcuno, nessuno può paragonarsi a Dio. Ergastolo, semmai». E ancora, c'è chi si concentra su un altro punto senz'altro controverso del post: «Definirli "matti" ho paura che vada a loro favore. Sono assassini che premeditano».

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia