Energia, legge regionale sulle compensazioni: arriva la modifica. Fuori dalla norma gli impianti esistenti

Energia, legge regionale sulle compensazioni: arriva la modifica. Fuori dalla norma gli impianti esistenti
La Puglia va avanti sulla legge regionale che prevede ristori dai produttori di energia che hanno un impatto ambientale sul territorio, ma queste non saranno previste per gli...

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La Puglia va avanti sulla legge regionale che prevede ristori dai produttori di energia che hanno un impatto ambientale sul territorio, ma queste non saranno previste per gli impianti già esistenti e insediati sul territorio (come Tap o Snam). Dopo le osservazioni presentate dal Ministero dell’Ambiente, il Consiglio regionale ha approvato gli emendamenti alla Legge di Bilancio anche per quel che riguarda i ristori dagli impianti energetici, la legge n.28/2022, «Misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale in ambito energetico», che disciplina - spiega la Regione - misure di compensazione e riequilibrio ambientale e territoriale a carico dei proponenti di impianti e infrastrutture energetiche sul territorio pugliese, con ricadute positive a favore dei Comuni e nei costi energetici sostenuti dalle utenze civili e produttive.


Dal Ministero era arrivata una “frenata”, che si traduce in una legge che va avanti ma è monca di una parte. La norma, quindi, sarà valida soltanto per gli impianti che si insedieranno dopo l’approvazione della legge regionale o per quelli già esistenti che saranno oggetto di ampliamento o ripotenziamento. Una modifica, questa, che costringe a rivedere gli effetti benefici al ribasso, dal punto di vista economico, lasciando fuori una serie di impianti e produttori (Tap e Snam su tutti).
L’obiettivo della legge è «ridurre le ripercussioni negative delle infrastrutture e degli impianti sul territorio, garantire il miglioramento della sostenibilità ambientale di immobili e infrastrutture pubbliche, promuovere il risparmio energetico e la riconversione verso l’impiego diffuso di fonti energetiche rinnovabili e realizzare interventi di forestazione in ambito urbano e periurbano».
Secondo quanto spiega l’assessorato allo Sviluppo economico, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica «riconosce appieno il diritto della Regione di disporre adeguate compensazioni a favore del territorio, seppur intervenendo sulle modalità». E il nodo è questo.

Il commento di Delli Noci

«Al fine di far salvo l’impianto normativo – dichiara l’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci – considerato valido dal Ministero che riconosce il diritto della Regione Puglia di pretendere delle compensazioni da coloro i quali realizzano infrastrutture energetiche sul nostro territorio, con questi emendamenti rettifichiamo le modalità attuative, così come segnalato dal Ministero, rimandando a dei successivi accordi tra la Giunta regionale e Arera, Autorità di regolazione per Energia Reti Ambiente, che abbiano riflessi in termini di alleggerimento dei costi energetici, oltre che circoscrivendo il dominio dei soggetti obbligati a coloro che realizzano nuove opere, escludendo quindi gli impianti già esistenti dal campo di applicazione della norma, salvo non siano oggetto di ampliamento o ripotenziamento».
Sono stati approvati anche alcuni emendamenti alle leggi regionali sull’Idrogeno e sulle Comunità energetiche. Lo annuncia lo stesso assessore allo Sviluppo Economico Alessandro Delli Noci tramite i propri profili social: «Tra tutti gli emendamenti approvati, alcuni dei quali puntano a modificare e adeguare ai tempi che viviamo Leggi regionali come quella sull’Idrogeno e quella sulle Comunità energetiche, strumento strategico per favorire l’autonomia energetica e contrastare l’aumento del prezzo dell’energia»
L’approvazione della Legge per Delli Noci è «una notizia importante che ci consente di proseguire un lavoro finalizzato sia a sostenere chi vive le difficoltà di questo complicato momento storico, sia a progettare la Puglia del futuro che punta sulla transizione energetica, sui giovani e sulle sue imprese».


Ma sulle compensazioni dal Ministero più che una frenata era arrivato un avvertimento, la Regione corregge il tiro e guarda avanti ma con una norma che ha un “impatto” diverso. 


 

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Quotidiano Di Puglia