Energia, legge regionale sulle compensazioni: arriva la modifica. Fuori dalla norma gli impianti esistenti

Energia, legge regionale sulle compensazioni: arriva la modifica. Fuori dalla norma gli impianti esistenti
di Giuseppe ANDRIANI
3 Minuti di Lettura
Venerdì 23 Dicembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:48

La Puglia va avanti sulla legge regionale che prevede ristori dai produttori di energia che hanno un impatto ambientale sul territorio, ma queste non saranno previste per gli impianti già esistenti e insediati sul territorio (come Tap o Snam). Dopo le osservazioni presentate dal Ministero dell’Ambiente, il Consiglio regionale ha approvato gli emendamenti alla Legge di Bilancio anche per quel che riguarda i ristori dagli impianti energetici, la legge n.28/2022, «Misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale in ambito energetico», che disciplina - spiega la Regione - misure di compensazione e riequilibrio ambientale e territoriale a carico dei proponenti di impianti e infrastrutture energetiche sul territorio pugliese, con ricadute positive a favore dei Comuni e nei costi energetici sostenuti dalle utenze civili e produttive.
Dal Ministero era arrivata una “frenata”, che si traduce in una legge che va avanti ma è monca di una parte. La norma, quindi, sarà valida soltanto per gli impianti che si insedieranno dopo l’approvazione della legge regionale o per quelli già esistenti che saranno oggetto di ampliamento o ripotenziamento. Una modifica, questa, che costringe a rivedere gli effetti benefici al ribasso, dal punto di vista economico, lasciando fuori una serie di impianti e produttori (Tap e Snam su tutti).
L’obiettivo della legge è «ridurre le ripercussioni negative delle infrastrutture e degli impianti sul territorio, garantire il miglioramento della sostenibilità ambientale di immobili e infrastrutture pubbliche, promuovere il risparmio energetico e la riconversione verso l’impiego diffuso di fonti energetiche rinnovabili e realizzare interventi di forestazione in ambito urbano e periurbano».
Secondo quanto spiega l’assessorato allo Sviluppo economico, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica «riconosce appieno il diritto della Regione di disporre adeguate compensazioni a favore del territorio, seppur intervenendo sulle modalità». E il nodo è questo.

Il commento di Delli Noci

«Al fine di far salvo l’impianto normativo – dichiara l’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci – considerato valido dal Ministero che riconosce il diritto della Regione Puglia di pretendere delle compensazioni da coloro i quali realizzano infrastrutture energetiche sul nostro territorio, con questi emendamenti rettifichiamo le modalità attuative, così come segnalato dal Ministero, rimandando a dei successivi accordi tra la Giunta regionale e Arera, Autorità di regolazione per Energia Reti Ambiente, che abbiano riflessi in termini di alleggerimento dei costi energetici, oltre che circoscrivendo il dominio dei soggetti obbligati a coloro che realizzano nuove opere, escludendo quindi gli impianti già esistenti dal campo di applicazione della norma, salvo non siano oggetto di ampliamento o ripotenziamento».
Sono stati approvati anche alcuni emendamenti alle leggi regionali sull’Idrogeno e sulle Comunità energetiche. Lo annuncia lo stesso assessore allo Sviluppo Economico Alessandro Delli Noci tramite i propri profili social: «Tra tutti gli emendamenti approvati, alcuni dei quali puntano a modificare e adeguare ai tempi che viviamo Leggi regionali come quella sull’Idrogeno e quella sulle Comunità energetiche, strumento strategico per favorire l’autonomia energetica e contrastare l’aumento del prezzo dell’energia»
L’approvazione della Legge per Delli Noci è «una notizia importante che ci consente di proseguire un lavoro finalizzato sia a sostenere chi vive le difficoltà di questo complicato momento storico, sia a progettare la Puglia del futuro che punta sulla transizione energetica, sui giovani e sulle sue imprese».
Ma sulle compensazioni dal Ministero più che una frenata era arrivato un avvertimento, la Regione corregge il tiro e guarda avanti ma con una norma che ha un “impatto” diverso. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA