Maddalena MONGIÒ I soldi per scuola e università ci sono o non ci sono? È il dilemma che tiene banco dopo che l'ormai ex ministro dell'Istruzione,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I soldi per scuola e università ci sono o non ci sono? È il dilemma che tiene banco dopo che l'ormai ex ministro dell'Istruzione, dell'Università, della Ricerca, Lorenzo Fioramonti, ha messo sotto l'albero del governo il pacco delle sue dimissioni. E non solo. La madre di tutte le domande riguarda il destino dei concorsi per la scuola che potrebbero registrare una battuta d'arresto. Siamo al chi più ne ha più ne metta e le dimissioni di Fioramonti hanno raffreddato gli entusiasmi di chi pensava si potesse aprire una nuova stagione dove scuola e università avrebbero avuto un podio speciale.
La situazione del Sud Italia è notoriamente più critica per ragioni che affondano le loro radici in tempi non certo recenti. Il ventre molle della spesa per la scuola si poggia su due pilastri: edilizia scolastica e risorse umane che vanno dai dirigenti scolastici, ai docenti, al personale tecnico amministrativo. Da qui si diramano poi le spese per i servizi che, nel caso del Mezzogiorno, registrano pesanti penalizzazioni per il tempo pieno che vede percentuali risibili rispetto al Centro Nord in quanto gli organici non prevedono il personale sufficiente a garantire questo servizio.
Eppure non è solo questione di soldi. Per l'edilizia scolastica la Regione Puglia ha avuto un riparto, sul Piano 2018/2020 di oltre 160 milioni eppure per il 2018 i progetti finanziati sono solo 8 e per il 2019 una ventina. Un rallentamento che si determina per la scarsa capacità di Comuni e Province di presentare progetti esecutivi che possano essere immediatamente finanziati. Basta questo elemento per chiarire che servirebbe una visione larga: se ci sono i soldi e poi, magari, non le risorse umane che possano gestire i progetti il rischio è di centinaia di milioni che stazionano senza produrre gli effetti attesi. È evidente, dunque, che sarebbe quantomeno opportuna una valutazione delle necessità degli enti locali per metterli in condizione di portare a compimento la fase progettuale che consenta di partecipare ai bandi con finanziamenti celeri. La Task force per l'edilizia scolastica ad aprile scorso ha pubblicato un report che vede la Puglia terza, tra le regioni, per difficoltà incontrate nell'andamento dei cantieri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia