Quasi un exploit annunciato. E i numeri delle urne lo hanno confermato: Alessandro Delli Noci, candidato al Consiglio regionale nel collegio leccese con la civica Con del...
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Delli Noci, s'immaginava di raccogliere più di 17mila preferenze?
«Voglio fare una premessa. Quel risultato straordinario è frutto di un lungo e costante lavoro di squadra, un lavoro capillare che raggiunge, attraverso il civismo, ogni comune della provincia di Lecce. È frutto del lavoro di un gruppo coeso che dal 2016 in città e da oltre un anno in provincia si è strutturato e si confronta e incontra costantemente. Ciascuno ci ha messo grande impegno e per questo ringrazio tutti i referenti in giro per il Salento. Quel risultato è straordinario e sorprendente. Ma ha una storia lunga e bella da raccontare».
Assodati i numeri e le preferenze, andiamo al punto: il consenso incassato alle urne si tradurrà in un assessorato a Bari? O, magari, nella vicepresidenza della Regione come qualcuno già dice?
«Mi sono candidato perché credevo in un progetto di sviluppo del territorio. E in questo momento la mia priorità è strutturare il consenso che ho raccolto attraverso un preciso progetto di coinvolgimento. Un eventuale ruolo strutturato all'interno della giunta regionale verrà deciso a tempo debito. Quello che mi interessa è costruire anche a Bari un progetto civico e consolidato, proprio come quello leccese. In questo momento sento di avere una grande responsabilità: quella che più di 17mila salentini mi hanno affidato attraverso il voto delle urne. Mi hanno scelto in tantissimi e si aspettano tanto, sia da me che dal gruppo con cui condivido il mio progetto politico. Non so quanto tempo ci vorrà ma l'obiettivo è chiaro: valorizzare Lecce e il Salento».
Mettiamola così: se lei potesse scegliere quale aspetto di quale ambito della politica regionale le piacerebbe occuparsi?
«Sono un ingegnere gestionale e mi sono sempre occupato di innovazione e di sviluppo economico. Ritengo, al contempo, che il presidente debba essere libero di scegliere la sua squadra di governo senza pressioni. E io non sono il tipo che può avanzare alcuna pressione. Anzi, la mia priorità è quella di costruire assieme al presidente un progetto civico, politico e culturale».
A proposito di civismo, il centrosinistra sembra aver cambiato fisionomia: una formazione politica a trazione Pd in cui a dare l'accelerata sono le civiche. È così?
«Personalmente, ho fatto campagna elettorale andando in giro con un libro che raccontava la mia visione di civismo. Negli ultimi anni la politica ha trattato poco le visioni e i valori, occupandosi più di litigi e le divisioni. E il civismo ha colmato questa carenza con proposte progettuali e aggregative, a partire dalle diverse professionalità».
Ora, però, la campagna elettorale è finita. E allora, si sbilanci: ritiene che il governatore Emiliano abbia commesso qualche errore?
«Alcuni errori sono stati commessi, è indubbio. Ma solo chi non fa, non sbaglia. Al di là del mio personale giudizio, tuttavia, a credere nelle capacità di governo del presidente sono stati i cittadini pugliesi. Si diceva che Emiliano avrebbe perso le elezioni. E invece, ha stravinto. E lo ha fatto con una nuova squadra».
Nuova squadra all'esordio anche in Consiglio: big della politica e uscenti non riconfermati. Di contro giovani amministratori ed eletti alla loro prima esperienza in Regione. È una formula di governo che può funzionare?
«Oltre al sottoscritto, tra i più giovani amministratori c'è anche l'ex sindaco di Racale, Donato Metallo. Siamo giovani sulla carta, tuttavia, abbiamo un'esperienza amministrativa notevole, costruita sul campo nel ruolo di sindaci e amministratori. Credo, infatti, che solo chi amministra abbia contezza delle reali esigenze dei cittadini».
E del suo gruppo civico leccese che ne sarà una volta che lei prenderà la strada per Bari?
«Insieme al sindaco Carlo Salvemini ho collaborato a costruire una nuova classe dirigente leccese con cui sarò in collegamento costante».
Ha già sentito il presidente Emiliano?
«Sì, l'ho sentito. Mi ha fatto i complimenti per l'eccezionale risultato. Poi abbiamo scherzato come facciamo spesso e chiudendo mi ha detto di non montarmi la testa. Gli ho risposto che quella è una promessa fatta a me stesso e alle 17.282 persone che hanno scelto di credere in me». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia