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Lo aveva ammesso venerdì scorso il governatore Michele Emiliano, ora lo confermano anche i medici: «Il sistema di tracciamento dei nuovi casi Covid è saltato». Significa che è impossibile ricostruire ogni catena di contagio, ci sono troppi focolai in giro per la Puglia e i dipartimenti di Prevenzione delle Asl, con pochi uomini a disposizione, sono in forte affanno. Centinaia di persone attendono di essere sottoposte al tampone, i tempi si sono dilatati molto, in alcuni casi persino oltre i dieci giorni. Tanti gli studenti che aspettano l'esito del test per poter rientrare a scuola.
Un altro contagio a scuola, positiva una bimba
«In Puglia la situazione dei tracciamenti è già fuori controllo. Occorre intervenire subito se si vuole evitare un nuovo lockdown» avverte Filippo Anelli, presidente dell'Ordine dei medici di Bari. C'è una crescita esponenziale dei contagi ed è diventato impossibile rispondere a tutte le richieste di tamponi che arrivano dai medici. Emiliano ha annunciato venerdì l'intenzione di aumentare i drive-through in Regione ipotizzano di raddoppiarli almeno.
«Quando non si riescono più a tracciare i contatti e a isolare i cluster di epidemia - avverte Anelli - l'unica soluzione per evitare che il sistema sanitario vada in tilt e che succeda da noi ciò che è accaduto a Bergamo, è adottare misure drastiche come una nuova chiusura. I dipartimenti e le Usca hanno migliaia di segnalazioni non processate di casi a rischio Covid, perché non riescono a far fronte all'onda montante dell'epidemia». E nemmeno il tracciamento tramite l'app Immuni è in funzione, perché a oggi il sistema non prevede un protocollo operativo di attivazione del contact tracing tramite l'applicazione. I medici di famiglia, inoltre, segnalano di nuovo la mancanza di dispositivi di protezione individuale: ai medici di medicina generale di Bitonto, per esempio, non sono stati distribuiti. E anche alle Usca e al 118, in prima linea nella gestione del Covid, i Dpi: «Vengono forniti con il contagocce» sostengono i medici di base.
«Se vogliamo evitare misure drastiche occorre intervenire subito - spiega Anelli - serve più personale, a partire dai medici e dagli infermieri. E occorre attivare al più presto tutti i posti letto degli ospedali Covid, oltre a residenze da mettere a disposizione di asintomatici e paucisintomatici per i quali l'isolamento fiduciario non possa avvenire in sicurezza a domicilio. Inoltre, bisogna raddoppiare il numero delle Usca, attingendo se necessario ai medici di medicina generale in formazione». Il numero di tamponi in Puglia è aumentato, arrivando quasi alla soglia dei 6mila ma resta inferiore rispetto alle altre Regioni italiane. Anelli propone anche la possibilità di dare: «Ai medici di famiglia il potere di emettere provvedimenti di isolamento e quarantena per i loro pazienti».
Infine: «Servono tamponi rapidi come strumento di tutela e monitoraggio di tutte le strutture pubbliche, a partire dalle scuole. A somministrarli potrebbero essere unità speciali dedicate a questo compito. Tutte queste misure sono urgenti e indispensabili, se vogliamo riprendere il controllo del tracciamento ed evitare un nuovo lockdown» conclude Anelli.
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