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Il covid non molla, nonostante il bel tempo. Potrebbe essere colpa delle nuove varianti Omicron BA.4 e BA.5 che continuano a far aumentare i casi e annunciano l'ondata estiva. In una sola settimana secondo la Fondazione Gimbe i casi hanno subito un aumento dell'oltre 38%. Stabile invece l'occupazione dei posti letto.
Il report Gimbe
Anche in Puglia la pandemia Covid-19 mostra segnali di ripresa. Secondo il monitoraggio della fondazione Gimbe, nella settimana dall'8 al 14 giugno i nuovi contagi sono aumentati del 38,1% rispetto a sette giorni prima e, di conseguenza, è salito nuovamente anche il dato relativo ai «casi attualmente positivi ogni 100mila abitanti», ora sono 522. Sopra la media nazionale l'occupazione dei posti letto da parte di pazienti positivi in area Medica, pari al 7,1%, mentre il tasso di occupazione nelle terapie intensive è del 2%, pari alla media nazionale. La provincia che ha registrato il maggior aumento settimanale di contagi è la Bat (+62,9%), seguono quelle di Foggia (+55,3%), Bari (+46,5%), Brindisi (+28,2%), Lecce (+24,4%) e Taranto (+8,8%).
Il bollettino del 16 giugno
Oggi in Puglia, nel bollettino, si registrano 1.932 nuovi casi di contagio da Coronavirus su 10.139 test analizzati nelle ultime 24 ore, per una incidenza del 19%. I decessi sono stati cinque.
Vaccini
Nonostante la ripresa dei contagi Covid, in Puglia il tasso di copertura vaccinale con quarta dose tra le persone immunocompromesse resta bassa, pari al 27,7%, inferiore alla media italiana che è del 38,2%. Lo rileva il monitoraggio settimanale della fondazione Gimbe. Anche il tasso di copertura vaccinale con quarta dose tra gli over 80, ospiti delle Rsa e fragili nella fascia tra i 60 e 79 anni è molto bassa, appena l'8,6% contro una media nazionale del 18,1%. Va meglio per quanto riguarda la copertura con terza dose, il 90% della popolazione sopra i 5 anni si è sottoposto alla somministrazione contro una media italiana del 88,7%.
Occupazione dei posti letto
È ferma al 7%, nelle 24 ore in Italia, la percentuale di posti nei reparti ospedalieri di 'area non criticà occupata da pazienti con Covid-19 (esattamente un anno fa era al 6%) e il valore più alto si registra in Sicilia (16%). È stabile al 2% anche la percentuale di terapie intensive occupate da parte di pazienti con Covid-19 (un anno fa era anch'essa al 6%) e il valore più alto in questo caso è quello Valle d'Aosta (8%). È quanto emerge dai dati dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 15 giugno 2022, pubblicati oggi e che mostrano una sostanziale stabilità. In 24 ore, la percentuale di posti nei reparti ospedalieri di area medica o "non critica" occupata da parte di pazienti con Covid-19 cala in 4 regioni o province autonome: Basilicata (10%), Calabria (14%), Emilia Romagna (7%), Sardegna (6%); mentre cresce in 3: Campania (8%), Sicilia (16%), Valle d'Aosta (15%). È, invece, stabile in 14 regioni: Abruzzo (al 9%), Friuli Venezia Giulia (7%), Lazio (7%), Liguria (2%), Lombardia (5%), Marche (7%), Molise (6%), Pa Bolzano (9%), Pa Trento (5%), Piemonte (3%), Puglia (7%), Toscana (4%), Umbria (14%) e Veneto (3%). Nello stesso arco di tempo, l'occupazione dei posti nelle terapie intensive cresce in Campania (3%) e cala in 3 regioni o province autonome: Marche (2%), Pa Trento (1%), Piemonte (1%). È invece stabile in 17: Abruzzo (al 1%), Basilicata (1%), Calabria (1%), Emilia Romagna (3%), Friuli Venezia Giulia (2%), Lazio (3%), Liguria (9%), Lombardia (1%), Molise (5%), Pa Bolzano (1%), Puglia (2%), Sardegna (3%), Sicilia (3%), Toscana (2%), Umbria (0%), Valle d'Aosta (8%) e Veneto (1%).
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Quotidiano Di Puglia