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Banchi pieni e percentuali di presenza che nelle scuole pugliesi hanno superato quota 50-60%. Soprattutto alle elementari, dove a rispondere all'appello degli insegnati da casa in Ddi (Didattica digitale integrata) nella maggior parte dei casi sono stati solo 2 o 3 alunni per classe. Stesse percentuali di presenza, seppure con qualche variazione al ribasso, registrate anche alle medie. Scuole ancora chiuse, invece, per 207mila studenti delle superiori in Ddi sino a sabato.
Seppure all'appello manchino ancora numeri dettagliati delle presenze in tutti i 650 istituti pugliesi, la nuova settimana di lezione nelle scuole sembra essersi aperta all'ingegna della voglia di tornare in classe. Almeno in relazione al primo ciclo. Stando a un primo calcolo parziale, infatti, sarebbero sempre meno le famiglie che continuano a scegliere la Ddi su richiesta alle elementari e alle medie. L'opzione, già sperimentata a novembre, era stata riproposta a sorpresa dal governatore Michele Emiliano nell'ordinanza firmata lo scorso sabato. Un provvedimento accolto tra le polemiche e le proteste dei dirigenti scolastici e dei sindacati che, al contrario di quanto stabilito con il provvedimento del governatore, puntavano sul graduale ritorno a scuola di mezzo milione di studenti pugliesi.
E proprio in quella sede il presidente pugliese di Anp (Associazione nazionale prèsidi) Roberto Romito è intenzionato a chiedere conto non solo dei dati relativi alle presenze in tutti gli istituti pugliesi, ma anche e soprattutto dei numeri relativi ai contagi a scuola. Rilevazioni che spetta ai dirigenti scolastici comunicare all'Ufficio scolastico regionale e al Dipartimento della Salute. Dati che devono essere registrati attraverso la procedura predisposta sulla piattaforma www.studioinpuglia.regione.puglia.it, così come previsto nelle due ordinanze firmate da Emiliano in queste settimane. «Eppure l'esito di questa rilevazione non è stato ancora reso noto - sottolinea il presidente regionale di Anp (Associazione nazionale preèsidi) Roberto Romito - Così, come non abbiamo ancora contezza del numero esatto di alunni che hanno scelto le lezioni in presenza né di quelli le cui famiglie hanno optato per la Ddi. Ora è arrivato il momento di conoscere i numeri: se il rischio di contagio a scuola è elevato, e dunque le scuole pugliesi rappresentano un pericolo, che siano i dati a dirlo».
Ma intanto il caos resta. «Un clima che non giova certamente ai nostri ragazzi - intervengono sulla questione i consiglieri regionali di Forza Italia Stefano Lacatena, Giandiego Gatta e Paride Mazzotta - Se il Cts invita ad aprire le aule, in Puglia il presidente Emiliano ha deciso di intraprendere un percorso differente. Ma ora è importante trovare una soluzione. Per questo, nelle prossime ore depositeremo una richiesta in VI Commissione consiliare del presidente Emiliano, dell'assessore regionale all'Istruzione Leo, dell'assessore ai Trasporti Maurodinoia, delle rappresentanze sindacali del mondo della scuola pugliese, delle associazioni delle famiglie e degli studenti».
Quotidiano Di Puglia