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A fianco della bara nella camera ardente di Palazzo delle Aquile, allestita per l'ultimo addio alla fotografa Letizia Battaglia, c'è una foto in bianco e nero. Si tratta di una delle foto che più rappresenta l'opera dell'artista scomparsa, quella della bambina con il pallone fotografata nel 1980 in una stradina del quartiere Cala a Palermo. Quella bambina, Katia Malizia, è diventata il simbolo del volto pulito delle palermitane e oggi ha 50 anni. Ha ancora il broncio che l'ha resa celebre in quello scatto. Si è sposata giovane e trasferita in Puglia, a Lecce, dove vive anche uno dei suoi figli.
L'incontro, come racconta l'Ansa, avvenne nel 2018: fu la stessa Battaglia a contattare la trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?" per lanciare un appello: voleva ritrovare quella bambina, ormai diventata donna dopo 38 anni da quello scatto. «La mia bambina era diventata una splendida donna, bella e onesta. Non mi aveva tradito». Rispetto al loro primo incontro, invece, avea raccontato i dettagli: «Ero in una trattoria con Franco Zecchin e un altro bravo fotografo, Ernesto Bazan. Dopo il pranzo siamo andati a sederci fuori per un caffè. Un gruppo di bambine stava giocando per strada. Mi alzai precipitosamente e le raggiunsi.
Il ricordo di Katia
Anche Caterina Malizia, che tutti chiamano Katia, ha un ricordo indelebile di come andarono le cose. Così lo ha raccontato all'Ansa: «Sono nata e cresciuta a Monreale. Mia mamma, palermitana, mi portava con sé da piccola per andare a trovare alcuni parenti a Palermo. Lei saliva dai miei zii, io scendevo giù a giocare a pallone con altri bambini. E mentre giocavo vidi una signora con la macchina fotografica che si avvicinava. Con lo sguardo imbronciato guardavo questa sconosciuta. Mi fece appoggiare a un portone nella zona della Cala. E lì mi fece lo scatto diventato così celebre».
L'appello a Chi l'ha visto e l'incontro
Da donna adulta Katia ha vissuto fuori in Puglia, a Lecce. Qui la raggiunse la notizia che quella fotografa incontrata 38 anni prima stava cercando proprio lei. «Letizia Battaglia si chiedeva che fine avesse fatto la bambina col pallone e per questo mandò una mia foto alla redazione di 'Chi l'ha visto?'. Mio fratello intuì che ero io. E rispose inviando una mia foto da piccola. Fui chiamata dai giornalisti della trasmissione. E così arrivò l'incontro con Letizia a Palermo, davanti allo stesso portone della Cala. Si emozionò tantissimo. Ricordo che mi guardò e disse: è proprio lei la bambina che cercavo. Si mise a piangere, mi abbracciò e con quei suoi occhi dolci mi disse: sei rimasta tale e quale. Bella da piccola e bella da grande».
Un volto come immagine dell'onestà
Aggiunse anche che quel volto era l'immagine dell'onestà. «Mi riconosco», dice Katia. «Alta, bella e molto onesta. Sono diventata mamma da giovane, ho cresciuto due figli, mi sono sposata a Lecce, uno dei miei figli è poliziotto. Dopo esserci ritrovati, Letizia è venuta anche a casa mia, a conoscere i miei figli che vivono uno a Milano, l'altro in Puglia. Erano felicissimi. Da quel momento lei ha fatto parte della nostra famiglia ed è stata testimone di un pezzo della mia vita e della mia infanzia. Rimarrà nei nostri cuori». Katia ha appreso della scomparsa di Letizia dal figlio che vive a Milano. Non riesce a trattenere l'emozione: «Sono molto addolorata. Di Letizia - dice - rimarrà sempre il suo ricordo, la sua risata, la sua sigaretta (era una grande fumatrice). È stata una grande donna che ha lottato per le donne, contro l'ingiustizia, contro la mafia».
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