Fondato da Federico II, per Papa Benedetto XVI è "piazza San Pietro sul mare": tutto sul Castello Svevo di Brindisi, sede della cena con i grandi del mondo

Foto di Max Frigione
Bello e fortissimo è il castello Svevo di Brindisi così come venne definito dalla Repubblica di Venezia che lo ebbe sotto il proprio protettorato alla fine del XV...

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Bello e fortissimo è il castello Svevo di Brindisi così come venne definito dalla Repubblica di Venezia che lo ebbe sotto il proprio protettorato alla fine del XV secolo ed è la medesima impressione che, secondo lo storico dell’arte Teodoro De Giorgio, dovrebbero avere i Capi di Stato del G7 e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella visitandolo il prossimo 13 giugno. È stato deciso dal vertice in Prefettura che i Primi ministri di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti d'America, nella prima giornata del forum intergovernativo, saranno ospiti della Presidenza della Repubblica per una cena presso il castello Svevo di Brindisi. «Il maniero fondato nel 1227 e voluto da Federico II è noto anche come Federiciano, Svevo-Aragonese o di terra - racconta Teodoro De Giorgio, storico dell’arte e membro della Società Storia Patria Puglia -. A mio parere è uno dei più belli dell’Italia meridionale per la sua posizione unica a ridosso del mare all’interno del Seno di Ponente del porto di Brindisi ma è anche definito fortissimo perché è inviolabile sia via terra che via mare, costruito e rimaneggiato nel tempo dalle varie dominazioni con le tecniche difensive più sofisticate dell’epoca». Ed è per questo che ancora oggi, che è sede del Comando della Brigata Marina San Marco, è considerato un luogo sicurissimo per i leader delle più grandi potenze mondiali. Gli Aragonesi nell’adeguare il castello alle nuove esigenze belliche costruirono la cinta muraria che è tuttora presente e visibile dall’esterno. Lo storico De Giorgio spiega che la caratteristica struttura bassa e spessa delle mura, con la presenza dei torrioni circolari, non ha fatto altro che aggiungere affidabilità alla fortezza. «Tutti i sovrani erano di casa al castello Svevo di Brindisi - spiega lo storico De Giorgio - da Federico II, passando per Carlo I d’Angiò e Ferdinando I d’Aragona, fino a re Vittorio Emanuele III che fuggendo a Brindisi la fece diventare capitale attribuendo al castello la sede del Capo di Stato». L’appuntamento con il G7, quindi, sarà da annoverare in questa lunga storia che intreccia le vicende mondiali con la fortificazione brindisina. «Immaginando gli ospiti del G7 varcare la soglia del castello, sicuramente percorreranno il suggestivo ponte sospeso sul fossato che li conduce verso il colpo d’occhio difficile da dimenticare del cortile trapezoidale che un tempo era la piazza d’Armi. Lo spazio è circondato da alte mura e 6 torri che garantiscono la massima sicurezza pur essendo un luogo all’aperto. Lì potranno anche ammirare la grande catena, posta sospesa sull’arco d'ingresso della piazza, che gli Angioini utilizzavano per chiudere l’ingresso del porto».

Immagini intense

È un’immagine davvero intensa quella di una catena che chiude il porto e restituisce l’idea di come fosse necessaria la difesa di quello che comunque è stato nei secoli considerato un approdo tra i più sicuri al mondo. Se dovesse immaginare una sala in cui potrà essere proposta la cena, il professore De Giorgio sostiene che ci sia l’imbarazzo della scelta. A partire dagli ambienti al piano terra che sono molto profondi e in cui spesso vengono organizzati convegni, in altri invece è allestita la mostra permanente sulla storia del castello e della marina militare. «Sicuramente uno spazio da considerare è anche al primo piano - aggiunge Teodoro De Giorgio -, quello che era conosciuto come il piano nobile, dove vi sono grandi saloni e l’affaccio sul porto. La vista che si può ammirare da quella angolazione è unica, anche perchè quello di Brindisi è il miglior porto antico ed è stato definito da papa Benedetto XVI, quando fu in visita a Brindisi, “la piazza San Pietro sul mare”. Se la vista di tale bellezza da parte dei Capi di Stato coincidesse con il tramonto sarebbe davvero incantevole». Viene da chiedersi se, sicurezza permettendo, si sta prendendo in considerazione l’arrivo dei leader al castello via mare, giungere attraverso l’acqua che abbraccia la città sarebbe certamente la migliore visione di Brindisi.

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Quotidiano Di Puglia