Dal 2014 a oggi «le situazioni di morosità e di occupazioni abusive non sono state ridotte in misura significativa, con conseguente difficoltà nella gestione...
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Case popolari e “bonus” agli abusivi, la Regione fa dietrofront: «Servono chiarimenti»
Case popolari, rivolta Cgil: «Blocchiamo la nuova norma, schiaffo a chi ha rispettato le leggi»
Case popolari, altolà del Pd al premio per gli abusivi: «Quella legge ci mette in imbarazzo»
Case popolari, cambia la legge: “bonus” di due punti agli abusivi
Cosa prevede la nuova legge? Nel testo originale, è prevista la partecipazione degli occupanti abusivi ai bandi comunali per l'assegnazione delle case popolari, con in più il riconoscimento a loro favore di due punti aggiuntivi per la formazione della graduatoria. «Nel caso in cui il concorrente abusivo non risulti collocato in posizione utile (in graduatoria, ndr), l'occupante può rimanere nell'alloggio con contratto di locazione a canone concordato». Non solo. All'occupante abusivo «saranno assegnati ulteriori 2 punti oltre ai punteggi» già previsti per stilare le graduatorie e, ancora, «in caso di collocazione utile in graduatoria per l'assegnazione di un alloggi, il concorrente sarà dichiarato assegnatario dell'alloggio occupato previo il pagamento dei canoni e dei servizi dovuti alla data di occupazione dell'alloggio, anche in forma rateale».
Una sanatoria in piena regola che, pensata dagli assessori Pisicchio e Giannini con l'obiettivo di fare ordine e risolvere l'emergenza abitativa, avrebbe finito per penalizzare fortemente chi ha sempre rispettato le leggi e per agevolare, invece, sia coloro i quali, per anni, le leggi le ha violate, sia quanti, appartenenti a questo o quel clan criminale, sulle occupazioni abusive hanno costruito sistemi di potere e di controllo del territorio ancora ben saldi in Puglia.
La polemica si infiammò. «Quella norma ci mette in imbarazzo» evidenziò il Pd: furono proprio i Dem, infatti, a firmare l'esposto alla Procura che, nel 2012, diede il via alla maxi inchiesta sul presunto mercato di alloggi a Lecce, inchiesta conclusa la quale sono stati mandati a processo, con varie accuse, politici e funzionari dell'ente. Critico anche il consigliere regionale Fabiano Amati. Di uno «schiaffo alle famiglie che hanno rispettato le leggi» parlò la Cgil regionale, con il segretario Pino Gesmundo, mentre il centrodestra, con il consigliere di Fratelli d'Italia Saverio Congedo, annunciò battaglia in commissione, dove la norma avrebbe dovuto essere esaminata prima di approdare in Consiglio.
Così, la Regione fece dietrofront proprio poco prima della discussione in V commissione, ufficialmente «per chiarimenti». «Non stiamo in alcun modo né favorendo, né incrementando l'illegalità spiegarono Pisicchio e Giannini, dicendosi disponibili a recepire suggerimenti in materia. L'obiettivo del nostro disegno di legge è solo mettere ordine a un fenomeno diffuso e da anni senza soluzione: l'occupazione abusiva degli alloggi popolari. Il disegno di legge dà ai Comuni la possibilità, e quindi non l'obbligo, di far partecipare ai bandi di assegnazione anche gli inquilini senza titolo».
Oggi, quella legge viene ripresentata: propone una partecipazione una tantum degli abusivi ai bandi per gli alloggi popolari, di fatto confermando il percorso tracciato dalla legge 172 così come approvata dalla Giunta. Appena ieri, sulle pagine di questo giornale, il procuratore generale di Cassazione Giovanni Salvi aveva dichiarato: «Le pare possibile che il diritto di un cittadino ad avere una casa, concorrendo legittimamente alle graduatorie, debba essere sopraffatto dalla protervia, dall'arroganza e dalla prepotenza di qualcuno? Pensi alla rottura dell'ordine sociale che simili episodi comportano. Perché tutto questo deve essere tollerato? In nome di quale diritto?». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia