OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
«Non è ancora tempo di bilanci né di allarmismi. La Puglia ha fatto tanta strada e oggi può permettersi di selezionare il target di riferimento e fare, magari, meno numeri ma mantenere il fatturato». È una voce fuori dal coro Marina Lalli, presidente nazionale di Federturismo Confindustria. Rispetto al calo di presenze, fino a punte del 40%, denunciato da molti operatori in particolare nelle località costiere l’imprenditrice è più cauta di altri colleghi: «L’analisi e le statistiche finali – dice - vanno fatte per tutto il territorio regionale e per tutto l’anno». Anche sul caro estate, che vede la Regione sul banco degli imputati per l’aumento del costo medio giornaliero per una vacanza, la numero uno di Federtusimo difende le scelte di molti operatori turistici ed esercenti. «Finché si riesce a stare nel mercato e ci sono clienti disposti a pagare di più – spiega- non si sbaglia: l’importante è offrire un servizio all’altezza».
Presidente Lalli, molti operatori stanno segnalando un calo di presenze, in particolare nel mese di luglio e nelle località balneari: alcuni registrano una flessione dal 30 fino al 40% in meno rispetto allo stesso periodo di anni passati. Cosa ne pensa?
«Onestamente vado un po’ controcorrente rispetto a queste denunce ed allarmismi. Prima di parlare di un calo per la Puglia occorre avere i dati ufficiali a fine stagione e fare anche un calcolo sull’intero anno. Le uniche evidenze che si potranno avere subito a settembre, al di là delle singole attività che magari registrano qualche presenza in meno, sono per le località dove si applica la tassa di soggiorno. In questo momento non possiamo dire per certo come stiano le cose e singoli esempi non rappresentano il dato regionale. I segnali non vanno trascurati, chiaro. Di certo il sentiment è quello di una estate meno affollata».
Cosa sta accadendo, dunque?
«Non c’è certamente un calo di attenzione per la destinazione Puglia, piuttosto occorre partire da altri presupposti per trovare qualche spiegazione.
Non può essere però solo una questione di meteo. Cosa altro?
«Iniziamo ad essere una destinazione molto conosciuta, rispetto a tanti anni fa, e molto richiesta e quindi si inizia anche a selezionare. Non si fa più solo una questione di quantità ma di qualità, non di numeri ma di fatturato. Si ha l’occasione di scremare; anche in località in passato interessate da sovraffollamento come Gallipoli; tanti preferiscono vendere una stanza in meno ma magari vendere a tariffe maggiori e fare fatturato».
Il prodotto mare sembra essere quello che più di tutti soffre il caro estate.
«Non ha senso svendere il prodotto mare e vendere a prezzi bassi perché tanto non potremo mai essere davvero competitivi con altre destinazioni e i diretti competitor su questo segmento: abbiamo costi di produzione e del lavoro e una tassazione troppo alte che non consentono di fare grande margine. Il mare costa e costerà sempre meno in altre destinazioni: a questo punto occorre puntare sui servizi e su altre peculiarità come l’enogastronomia, la cultura, l’arte e i servizi. È su questo che dobbiamo essere competitivi non sul prezzo».
Dalla ristorazione alle spiagge è un dato sotto gli occhi di tutti che i prezzi siano lievitati e non sempre corrispondono a servizi adeguati.
«In molti casi rappresentano un passo avanti dell’ospitalità turistica pugliese. Negli anni abbiamo imparato a servire la frisa non più in un piattino di carta ma magari con stoviglie e tessiture di qualità, in una ambientazione elegante e curata, di fronte al mare. Ciò non è un errore, anzi. Quello che si deve fare, indubbiamente, però, è lasciare anche spazio e margine a chi non può permettersi certe spese. Ma finchè c’è chi è disposto a pagare e si riesce a restare in questo mercato perché non farlo? Per me è una buona notizia. Diverso è se si alza il prezzo e non c’è il servizio. È chiaro che non tutti sono in grado di farlo».
Negli ultimi anni l’offerta ricettiva è cresciuta a dismisura, con migliaia di locazioni private ad uso turistico, per effetto di una popolarità crescente: oggi però di fatto la domanda viene polverizzata. Ci sono responsabilità in questo? In che modo mettere ordine nel sistema?
«La Regione, va detto, ha fatto un buon lavoro; da anni c’è un dialogo aperto e tanta attenzione al turismo. Lo abbiamo visto anche con il Covid quando abbiamo avuto un sostegno importante. Per quanto riguarda l’abusivismo si sta lavorando a livello nazionale; l’ideale sarebbe un riordino generale per tutti , a partire dalle stesse regole senza iniziative isolate». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia