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Acquisti di comunità per contrastare il caro spesa. La tendenza è questa, secondo Coldiretti che registra in Puglia un più 23% dei gruppi d’acquisto di condominio e solidali, chiamati Gac e Gas. Una ricetta che un numero crescente di famiglie sta adottando alla luce della crescente inflazione, a causa della quale in autunno riempire il carrello della spesa finirà per costare circa 900 milioni in più. I dati emergono dalle rilevazioni eseguite dall’associazione nell’ambito dell’iniziativa di filiera corta “Campagna Amica”.
I dati di Coldiretti
Un nuovo modo di fare la spesa, dunque, che permette a chi a acquista beni alimentari di farlo in maniera collettiva risparmiando anche sui trasferimenti necessari a raggiungere i punti vendita. «I Gac e i Gas - spiegano da Coldiretti Puglia - utilizzano anche dei nuovi canali di prenotazione hi-tech, consegna a domicilio e asporto con un’attenzione forte alla salvaguardia dell’ambiente». Tra le peculiarità di questi particolari gruppi di acquisto, la possibilità di selezionare i fornitori, individuare le modalità di consegna, fissare con il produttore il prezzo di acquisto e scegliere i prodotti privilegiando stagionalità, biologico, sostegno alle cooperative e, ancora, riduzione degli imballaggi e vicinanza territoriale.
L'aumento dei prezzi
Scelte agroalimentari al risparmio, ma consapevoli, confermate ogni giorno dall’affluenza crescente nei mercati contadini che contano 1.500 giornate di apertura e coinvolgono circa 750 produttori. Le famiglie si organizzano per affrontare il caro carello della spesa. Gli indicatori segnano dal giugno 2021 ai 12 mesi successivi un aumento del +31,4% per l’acquisto di pane e pasta, dell’11,1% al banco pescheria, del +37,3% sugli oli, del +14% sulle verdure, del +10,9% per le carni e del +11,4% sulla frutta fresca, ma chi vive in prima le linee le difficoltà crescenti che i pugliesi sono costretti ad affrontare si prepara ad affrontare un futuro ancora più complicato. «Nonostante le crescenti difficoltà – dichiara don Nicola Macculi, direttore della Caritas diocesana di Lecce – verranno alla fine dell’estate i mesi più complicati per le famiglie che già vivono l’aumento dei prodotti di prima necessità e il caro bollette».
L'allarme Caritas
In questo periodo l’ente di carità del capoluogo salentino eroga una media di 140 pasti giornalieri, equamente distribuiti tra italiani e stranieri. «Nei mesi di settembre e ottobre – continua il responsabile della Caritas leccese – ci attendiamo che la gente debba scegliere tra l’acquisto di un testo scolastico, una visita medica o qualcosa da mettere in tavola». Don Nicola Macculi chiosa amaro: «Abbiamo il timore che i bonus del governo possano essere utili, ma non sufficienti alle esigenze».
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