Cani, gatti e pure uccellini in fuga con i loro padroni. «Gli animali consolano»

Cani, gatti e pure uccellini in fuga con i loro padroni. «Gli animali consolano»
Theo non ha avuto dubbi, una volta arrivato - finalmente! - a Chisinau: quello sarebbe stato il suo letto per tutto il tempo della sua permanenza lì, in quel centro...

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Theo non ha avuto dubbi, una volta arrivato - finalmente! - a Chisinau: quello sarebbe stato il suo letto per tutto il tempo della sua permanenza lì, in quel centro stracolmo di persone. Così si è precipitato in quella direzione senza por tempo in mezzo, e senza neppure aspettare un invito formale a scegliersi un giaciglio: voleva quello prescelto, e tanti saluti. Non ha aspettato neppure un cenno dal suo padroncino - ma è brutto chiamarlo così - ovvero il bimbo ucraino Viktor, in fuga da un paese vicino Kiev con la madre: si vede che era molto stanco, dopo tanti chilometri a piedi con l'ansia delle bombe. Di cui però Theo, ovviamente, non era razionalmente a conoscenza: ma siccome i cani sono empatici, soprattutto nei confronti delle persone amate, avrà avvertito il batticuore della mamma di Viktor, Iryna. E quello di Viktor, appunto. Gli animali sono così, e per questo li amiamo tanto. E per questo gli ucraini, a meno di non essere costretti ad abbandonarli - chissà con quale pena nel cuore - preferiscono affrontare un motivo di disagio in più se devono lasciare i luoghi della guerra. «Qui è arrivato di tutto: cani, gatti, uccellini, tant'è che abbiamo dovuto creare un angolo con recinto e varie altre postazioni per gabbie e trasportini», conferma dal Regina Pacis di Chisinau don Cesare Lodeserto. «Un bambino non abbandonerebbe mai il suo cane. E d'altronde il cane ha un ruolo ben preciso, in un'emergenza come questa: è un elemento consolatorio, una presenza di grande aiuto, una fonte di affetto. E un componente della famiglia, bisogna ammettere anche questo Meno male che tra i nostri donatori abbiamo anche chi ci regala sacchi di crocchette».

 

Affetto disinteressato, quello degli animali, ricambiato da sempre più persone: forse perché gli animali, a ben vedere, sono spesso molto più umani di noi. Ed ecco perché in tanti sfidano i bombardamenti per trarre in salvo molte di queste creature che si aggirano come fantasmi in un Paese devastato: affamati, assetati, spesso feriti. Il Partito Animalista italiano racconta su Instagram la storia di Konrad Kuzminski, veterinario polacco che attraversa il confine con l'Ucraina per recuperare animali in difficoltà e trasportarli in un rifugio sicuro. Ha salvato perfino conigli, criceti e camaleonti, e la scorsa settimana ha ricevuto la chiamata di un uomo che stava andando a combattere, ma non voleva abbandonare il suo cane. Gliel'ha affidato al confine, piangendo: «Verrò a riprenderlo quando tutto questo sarà finito». Animali, proprietari e veterinari come questi ti riconciliano con il mondo.
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Quotidiano Di Puglia