Colpo al clan, la Dda: «Gestione manageriale degli affari come a Scampia: i capi controllavano i fortini anche da remoto»

«Il capo-mafia controllava da remoto ogni aspetto dell'organizzazione criminale attraverso un sistema di telecamere installare nel fortino. Un enclave gestito...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Il capo-mafia controllava da remoto ogni aspetto dell'organizzazione criminale attraverso un sistema di telecamere installare nel fortino. Un enclave gestito managerialmente e sul modello di Scampia, a Napoli». Così il direttore Centrale Anticrimine Prefetto Francesco Messina ha descritto la struttura e la gestione  del clan che faceva affari d'oro il traffico di droga a Bitonto e nella zona del Barese. I dettagli dell'operazione durante la conferenza stampa a margine del blitz che questa mattina ha condotto in carcere e agli arresti domiciliari 43 persone. Il reato contestato ai componenti del clan che operava principalmente a Bitonto è associazione per delinquere finalizzata al traffico e alla illecita commercializzazione di sostanza stupefacente, aggravata dal metodo mafioso.

Messina: «Importante il contributo dei collaboratori di giustizia»

 «Si tratta si una eccellente indagine che ha portato alla disarticolazione di un clan piuttosto agguerrito che si era reso responsabile anche di efferati fatti di sangue. Ed è dai quei delitti che si è sviluppata l'azione di indagine che portato alla cattura di 43 persone - ha detto Messina - Quella pugliese è una realtà effervescente dal punto di vista criminale e noi siamo conseguenziali a un impegno che deve essere massimo» ha detto il direttore della Dda, facendo riferimento alle zone di Foggia e Taranto soprattutto.  «Questo sistema di enclave forticaficate e caratterizzate da sistemi di difesa attiva e passiva dedite allo spaccio massimo ripropone il modello di Scampia e di altre realtà d'Italia. In questo caso a facilitare le indagini è stata la grande capacità della Dda di convincere a rilasciare dichiarazioni appartenenti all'organizzazione che hanno deciso di collaborare con la giustizia».

Il Procuratore della Repubblica Rossi: «Così lo Stato ha riconquistato il territorio» 

«Quella odoerna è la risposta che abbiamo voluto dare a quel brutto evento che è stato l'omicidio di una persona innocente a Bitornto. Così lo Stato ha riconquistato il territorio» ha detto il procuratore della Repubblica di Bari, Roberto Rossi. 

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia