Guglielmo Minervini era "qualcosa in più". Più di un educatore, di un sindaco, di un consigliere regionale, di un assessore, di un animatore politico. Era...
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Da assessore alle Politiche giovanili ha immaginato e imbastito la filiera di progetti di valorizzazione di idee giovanili: "Ritorno al futuro", "Bollenti spiriti", "Principi attivi", anche qui "qualcosa in più" di semplici erogatori di risorse, perché alle fondamenta c'era la volontà strenua di dar voce e dignità ai sogni invisibili e di mettere a sistema un'intera generazione. È stato anche assessore ai Trasporti, con lo stesso approccio, le stesse idee. La malattia si è affacciata negli anni, ma Minervini l'ha combattuta sempre con dignità, tenacia, garbo innato. Senza mai arretrare, ma anzi rilanciando: nel 2014 sfida Michele Emiliano alle primarie per la guida del centrosinistra alle successive regionali, con l'idea martellante di proseguire e rafforzare «quanto di buono è stato fatto in questi dieci anni». Il solito entusiasmo, energia a fiumi, anche nella sconfitta. Lascia il Pd e aderisce al listone vendoliano "Noi a sinistra", rieletto consigliere e scelto come capogruppo, da quella postazione ha rappresentato fino alla fine, con voce mite ma ferma, la coscienza critica della maggioranza di governo.
In queste ore sono numerose le associazioni e i gruppi, non solo di giovani, che gli dedicano il loro saluto, un ringraziamento, un addio. Il tema ricorrente è quasi sempre lo stesso: senza di lui questa realtà forse non esisterebbe e la Puglia non sarebbe esattamente la stessa".
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Quotidiano Di Puglia