E' arrivato su un trattore come fosse un contestatore, dopo aver lasciato l'auto che lo ha portato da Bari a Lecce , e tra un selfie e una stretta di mano ha calato...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Fa rabbia perché sono almeno cinque anni che gli agricoltori chiedono di non essere lasciati soli. Lo chiesero per la prima volta quel giorno - era l'8 febbraio del 2015 - in cui si riunirono nel capannone di una cooperativa di Taviano, pieno zeppo di anziani ma affollato anche di giovani che avevano lasciato un lavoro al Nord ed erano tornati per investire negli uliveti di famiglia, senza sapere che un batterio avrebbe azzerato i loro progetti. Fa rabbia perché oggi siamo in campagna elettorale e tutto puzza maledettamente di propaganda, visto che l'intero comparto agricolo pugliese è in fermento e i suoi voti potrebbero far pendere la bilancia da una parte o dall'altra. Fa rabbia perché, caro presidente Emiliano, gli agricoltori (e non solo loro) non dimenticano le sue comparse accanto a chi cinque anni fa predicava il verbo della truffa xylella e il suo sospiro di sollievo quando il procuratore Motta sequestrò milioni di alberi per impedire gli abbattimenti che il commissario Silletti riteneva necessari per contenere l'avanzata del batterio. Da quel sequestro, presidente, sono passati quasi quattro anni e da tre ci sono ricercatori del Cnr e funzionari regionali che attendono di sapere cosa è stato dell'inchiesta che li vede indagati e li ha visti spesso e volentieri esposti a processi sommari e sentenze pronunciate nel nome dei social.
In cinque anni gli agricoltori hanno dovuto combattere con un batterio che sembra invincibile e contro una Regione che spesso e volentieri ha navigato a vista, esibendosi spesso in giravolte capaci di rallentare ogni iniziativa che avrebbe potuto impedire l'avanzare del batterio. Certo, un ruolo di grande responsabilità in questo l'hanno avuto anche il Governo e l'Unione europea, ma era dalla Regione Puglia che ci si aspettava molto di più.
Ora che la frittata è servita e ora che il batterio bussa alle porte della provincia di Bari, dove agricoltori e produttori sono notoriamente meno pazienti rispetto ai loro colleghi salentini, il vento sembra cambiare. Ci fa piacere, presidente. Sarebbe il caso, però, che lei porgesse le scuse per quanto non è stato fatto e facesse lavorare il suo assessorato nel silenzio. Ne trarrà benefici l'intero comparto. E, forse, anche la campagna elettorale.
Renato Moro Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia