Ci sono cifre che i francesi esibiscono come trofei: il loro tasso di fecondità, per esempio, 1,88 figli per donna (secondo solo alla cattolica Irlanda), il tasso di...
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LA FORMULA
Lo Stato “Providence” continua comunque a restare uno dei più generosi d’Europa nei confronti delle famiglie. Non soltanto grazie agli aiuti diretti (gli assegni in base al numero dei figli, i sostegni ai redditi più bassi, ai genitori single o i sussidi per le spese di alloggio), ma anche e soprattutto grazie agli aiuti indiretti, in particolare uno: la detrazione fiscale calcolata grazie al famigerato “quoziente familiare”. Introdotto nel 1946, sancisce il principio di un’aliquota fiscale calcolata anche in funzione della taglia e della configurazione della famiglia: più figli si hanno, meno tasse si pagano. Se la famiglia resta un pilastro, anche simbolico, del welfare francese, la prima voce della Sécurité Sociale è rappresentata dalle pensioni, che da sole valgono 339,6 miliardi di euro, ovvero il 46 per cento di un bilancio complessivo della Previdenza che ormai sfiora gli 800 miliardi di euro (tra prestazioni erogate e spese di funzionamento) ovvero il 31,7 per cento del Pil. In Europa nessuno fa di più.
I CONTI
Dopo dieci anni di costante risanamento dei conti (il 2019 aveva registrato un’eccedenza di quasi 9 miliardi nel bilancio della Sécurité Sociale), la crisi sanitaria ha di nuovo scavato nel tradizionale buco della previdenza sociale francese. A giugno, quando è stato deciso di aggiungere la branca senior al dispositivo, il Governo ha approvato anche uno spettacolare aumento di 136 miliardi ai debiti della previdenza. Polverizzato il precedente record negativo, raggiunto nel 2010 quando per contrastare gli effetti della crisi economica, il rosso dei conti della Sécurité Sociale aveva sfiorato i 28 miliardi. «Sono cifre molto preoccupanti» ha commentato a giugno l’allora ministro dei Conti Pubblici Gérald Darmanin, diventato nel frattempo ministro dell’Interno. Per cercare di arginare le derive, l’esecutivo ha messo in campo da qualche mese un battaglione di 4 mila agenti pubblici incaricati di dare la caccia alle frodi. Due rapporti resi noti a inizio settembre, uno dell’Assemblée Nationale e un altro della Corte dei Conti, sottolineano l’inefficacia dei controlli. Secondo cifre non ufficiali, ma fatte proprie dagli organismi locali incaricati di erogare le prestazioni, soltanto per i sussidi alle famiglie le frodi costerebbero allo Stato quasi 2 miliardi e mezzo di euro l’anno. In tutto, le valutazioni più estremiste considerano che la previdenza sociale francese patisca frodi (tra evasione dei contributi e prestazioni indebitamente percepite) fino a 25 miliardi di euro.© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia