Woven City, la città del futuro secondo Toyota svelata al CES

La Toyota Woven City
LAS VEGAS – Non solo automobili e non solo mobilità: Toyota compie un balzo in avanti del futuro e progetta la creazione di una intera città. Una città...

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LAS VEGAS – Non solo automobili e non solo mobilità: Toyota compie un balzo in avanti del futuro e progetta la creazione di una intera città. Una città vera per la quale ha già dei piani concreti come la sua estensione (70 ettari, l'equivalente di un centinaio di campi di calcio), la sua localizzazione (alla base del monte Fuji, in Giappone) e, tra le altre cose, anche il tipo di energia usata.


Nella sua visionaria conferenza stampa al Ces di Las Vegas, il numero uno del colosso nipponico Akyo Toyoda ne ha anticipato il nome, Woven City. Sarà un ecosistema connesso ed alimentato a idrogeno, grazie alla tecnologia a celle combustibile. Toyota, insomma, è intenzionata ad andare ben oltre la Mcity di Ann Arbor, nel Michigan, ovvero la città virtuale per il collaudo della auto a guida autonoma che si estende su oltre 30 ettari all'interno del campus universitario. E, naturalmente, sarà ben diversa Samjion, la «moderna città montuosa» per 4.000 famiglie che secondo il dittatore della Corea del Nord Kim Jong-un costituisce il santuario del socialismo.

Con quest'ultima la Woven City di Toyota ha comunque qualche analogia visto che nasce ai piedi di un monte sacro: il Fuji è un vulcano che sfiora i 3.800 metri di altezza ed è anche la cima più alta del paese. La città che verrà costruita a partire dal 2021 sarà abitata da ricercatori a tempo pieno, oltre che da residenti per il momento non meglio precisati. «Diamo il benvenuto a tutti coloro che sono ispirati a migliorare il nostro modo di vivere nel futuro, a trarre vantaggio da questo ecosistema di ricerca unico nel suo genere», ha precisato il top manager.

La città sarà un grande incubatore in costante evoluzione. Di più: un “laboratorio vivente”. per la sperimentazione di un gran numero di tecnologie ed applicazioni nei campi della mobilità, della robotica, delle case intelligenti e via elencando. «Costruire una città completa dalle fondamenta, anche su piccola scala come questa, è un'opportunità unica per sviluppare le tecnologie del futuro, compreso un sistema operativo digitale per le infrastrutture della città», ha aggiunto Akio Toyoda.


Il costruttore ha già anticipato di voler invitare a collaborare altri partner commerciali e accademici. Il progetto della Woven City è stato affidato all'architetto danese Bjarke Ingels, Ceo della Big, la società che porta il suo nome. Nel curriculum del professionista scandinavo ci sono la Two World Trade Center (Wtc 2) a New York e la Lego House in Danimarca oltre alle sedi di Google a Mountain View in California ed a Londra. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia