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PARIGI - «L’auto è confrontata ad una trasformazione tecnologica radicale, la più importante da un secolo. Deve realizzare questa transizione a ritmo serrato, in un contesto economico di crisi. Non riusciremo a fare questa transizione chiudendoci su delle tecnologie superate ma facendo scelte innovative. Sappiamo che entro il 2030, 50.000 posti di lavoro possono scomparire, in particolare, tra i fornitori»: lo dice il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, in un’intervista congiunta al quotidiano Le Figaro con il numero uno di Stellantis, Carlos Tavares. Le Maire torna ad insistere sul programma per lo sviluppo delle batterie elettriche in Europa e ricorda che il 26 aprile tutti gli attori della filiera, incluso Stellantis e Renault, si ritroveranno per discutere del «futuro delle nostre fonderie».
«Dalla qualità del nostro dialogo dipenderò la nostra capacità di costruire soluzioni pragmatiche», ha detto ricordando, tra l’altro, le trattative in corso a livello europeo sui modelli Euro 7: «Siamo chiari: al momento questa norma non ci va bene.
Stellantis gestisce il passaggio verso l’auto elettrica in modo «socialmente responsabile, senza impatto sociale», gli ha fatto eco l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares. Tavares ha citato come esempio lo stabilimento di Douvrin, nel nord della Francia, dove la scorsa settimana i dipendenti hanno manifestato contro la delocalizzazione della produzione dei motori a benzina in Ungheria. I siti che erano dedicati alla produzione del motore termico «devono progressivamente passare alla catena di trazione elettrica, che rappresenta diversi miliardi di investimenti industriali e di ricerca e sviluppo in Francia». «Questo movimento - continua l’Ad, è in realtà una enorme rilocalizzazione dell’attività verso la Francia», ha assicurato.
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