PARIGI - La gamma crossover/Suv della Renault si allargherà a breve con l’arrivo di un quarto modello e la proposta futura di veicoli ecologici del Costruttore...
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La soluzione plug-in sarebbe già pronta: «Ci sono Costruttori noti che sono venuti da noi per condividerla», svela il dirigente. I tempi incerti? A sentirlo dipendono dai costi che comporta: «pari a quello di un Diesel moltiplicato per due. Con l’ibrido, in particolare plug-in, c’è un problema di redditività, quindi sarà abbinato a motori a benzina e sarà commercializzato quando ci sarà un serbatoio di clienti sufficiente». La nuova generazione del Koleos, Suv «made in Corea» in premiere alla kermesse francese, potrà adottare quindi questa soluzione che permette di abbassare i consumi e le emissioni e di viaggiare in modalità elettrica per brevi tratti.
Per vedere, invece, un Koleos completamente elettrico bisognerà aspettare almeno la prossima generazione, perché l’attuale piattaforma, chiariscono in Renault, non ne consente la trasformazione con costi competitivi. Lunga 4,67 metri, 23 cm in più della Kadjar con cui condivide piattaforma e organi meccanici, rispetto a questa la Koleos è più alta da terra di 1,3 cm per assicurare una maggiore agilità in off-road. Prevista per l’Europa solo con omologazione a 5 posti, offre un bagagliaio da 600 litri. Il nuovo Suv della Losanga arriverà sui vari mercati del Vecchio Continente entro il primo semestre 2017.
La gamma per l’Italia verrà definita nelle prossime settimane: la scelta potrà contare sulla disponibilità della trazione anteriore e integrale, su un nuovo cambio automatico CVT a variazione continua dei rapporti e su quattro motori di tipo convenzionale: un 2.5 a benzina proposto con 140 e 170 cv e i turbodiesel 1.6 da 130 cv e 2.0 da 175 cv. Detto, quindi, che questa generazione arriverà anche in variante ibrida, su questa tecnologia Jean Francois Reynaud, direttore della gamma commerciale D/E, fa con Brunet una considerazione che può far riflettere: «L’ibrido oggi è un’opportunità per i clienti. In Francia nel lusso è un modo di evitare la tassazione sulla CO2. A parte queste ragioni e motivi di immagine non c’è però richiesta».
Quotidiano Di Puglia