PARIGI - I cinquanta al lavoro da un mese sull'accordo di fusione tra Fca e Psa sono pronti. Il memorandum d'intesa, che porterà alla creazione del quarto...
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I pilastri sono noti: la nuova società (8,7 milioni di auto vendute, 50 miliardi di capitalizzazione, 3,7 miliardi di euro di sinergie annuali) avrà la sede in olanda ma sarà quotata a Milano, Parigi e Wall Street. Sarà guidata dal patron di Peugeot Carlos Tavares, amministratore delegato, e da John Elkann in qualità di presidente. La fusione sarà alla pari. Il matrimonio, che unisce due grandi casati automobilistici mondiali, i Peugeot e gli Agnelli, potrebbe portare a qualche aggiustamento del capitale. In particolare i Peugeot, che detengono il 12,23 per cento di Psa e avrebbero il 6,115 per cento del futuro gruppo contro il 14,5 che andrà a Exor, la holding degli Agnelli, sono pronti a rafforzare la loro posizione. Lla famiglia Peugeot potrebbe rilevare un ulteriore 2,5 di capitale del nuovo gruppo nei prossimi tre anni. L'operazione indica non soltanto l'intenzione di Peugeot di dare anche al nuovo colosso un'impronta famigliare ma soprattutto la fiducia che la famiglia ripone nel progetto di fusione. Più a rischio invece la presenza dei cinesi di Donfeng, attualmente azionisti al 12,23 per cento, alla pari di Peugeot e BPI: una quota che i negoziatori al lavoro sulla fusione avrebbero già pensato di ridurre per facilitare l'approvazione dell'operazione da parte delle autorità americane. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia