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MILANO - Presentato nell’avveniristica sede dello Step, cuore del nuovo “FuturAbility District” milanese, il “viaggio verso il futuro” della DS è in realtà partito dalle origini del brand che è la bandiera del lusso automobilistico rivisitato secondo secondo lo spirito e l’artigianalità del “savoir faire” alla francese: il restyling di DS7 che nel 2018 fu il primo modello interamente progettato e sviluppato in casa dopo che la “costola” Citroën si era trasfromata in marchio autonomo, il più giovane della galassia Stellantis.
Se il responsabile del brand per l’Italia (secondo mercato dopo la Francia) Eugenio Franzetti ha ricordato successi e anticipato programmi e prospettive, protagonista intrigante e silenzioso dell’evento è stato il rinnovato Suv, alla sua prima apparizione nel nostro Paese dove sarà protagonista di una serie di eventi che a partire da settembre, con la sponsorizzazione degli Open d’Italia di golf, ne accompagneranno il lancio commerciale che prevede cinque allestimenti specifici – Bastille Business, Opera e Rivoli sul fronte delle connotazioni stilistiche, Performance Line e Performance Line + su quello delle prestazioni – e quattro motorizzazioni: un turbodiesel 1.5 BlueHdi da 130 cv con cambio automatico a 8 rapporti e tre ibride plug-in da 225, 300 e 360 cv, di cui la prima a due ruote motrici e le altre con trazione integrale.
Da notare che con il restyling il Suv medio perde l’etichetta Crossback (succederà anche alla prossima evoluzione del più compatto DS3), ma continua a rispettare la tradizione di affiancare agli allestimenti standard l’edizione di lancio a tiratura limitata La Première che vanta connotazioni tecniche largamente ispirate alle esperienze vincenti in Formula E (carreggiate più larghe, assetto ribassato, freni più potenti) e dettagli estetici esclusivi.
Il tutto con un listino da 74.100 euro rispetto ai 56.400 e 51.200 che rappresentano la base per le altre due versioni Phev. Chi invece preferisce restare fedele alla propulsione termica orientandosi sul turbodiesel deve preventivare un esborso di almeno 42.000 euro.
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