Auto storiche: vendevano on line gioielli d’epoca ma era una truffa, 5 arresti

Una Bianchina d'epoca
Gli investigatori ipotizzano che siano un centinaio i casi riconducibili agli indagati cui la procura contesta l’associazione a delinquere finalizzata alla truffa. La mente...

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Gli investigatori ipotizzano che siano un centinaio i casi riconducibili agli indagati cui la procura contesta l’associazione a delinquere finalizzata alla truffa. La mente della gang, secondo gli iquirenti, era Lorenzo Giannico, genovese di 41 anni, insieme al fratello Pietro, 50 anni. Arrestato anche Ciro Contiero, 57 anni, e Roberto Passarello, 46 anni. Il modus operandi era sempre lo stesso: veniva inserito un annuncio di vendita sui siti, una volta raggiunto l’accordo sul prezzo veniva fatta versare una piccola caparra su una posta pay per poi sparire. Per mettere in piedi il raggiro, il gruppo contattava persone con difficoltà economiche che per 100 euro si intestavano le carte ricaricabili che però venivano gestite dal gruppo.

In totale sono 23 mila euro i soldi raccolti con il raggiro. Una volta ricevuta la caparra, il numero veniva disattivato. In alcuni casi le vittime sono riuscite a ricontattare i truffatori dai quali sono stati sbeffeggiati al telefono. «Sei stato stupido, ti abbiamo raggirato», dicevano. I colpi sono stati messi a segno in Liguria, Piemonte, Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Sardegna, Puglia, Calabria, Campania e Abbruzzo. Le auto messe in vendita andavano dalle 500 alle Porsche 911, dalle Alfa Romeo ai Maggioloni. I carabinieri sono risaliti a Giannico analizzando il flusso di una posta pay intestata a un uomo che percepiva l’assegno sociale. Gli investigatori hanno notato un’entrata di 10 mila euro e diverse uscite verso un’altra poste pay intestata appunto a Giannico.

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Quotidiano Di Puglia