Aston Martin Vantage GTE, pronta per l’esordio nel WEC a Spa-Francorchamps

Il frontale della Aston Martin GTE
GAYDON - Aston Martin è pronta per iniziare nel migliore dei modi il WEC portando al debutto in occasione della prima gara del calendario, a Spa-Francorchamps, la Vantage...

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GAYDON - Aston Martin è pronta per iniziare nel migliore dei modi il WEC portando al debutto in occasione della prima gara del calendario, a Spa-Francorchamps, la Vantage GTE per sfidare con forza rinnovata le varie Ferrari, Ford, Porsche e anche la BMW senza contare la Chevrolet Corvette che, come da tradizione, si affaccerà alla 24 Ore di Le Mans dove l’Aston Martin dovrà difendere la prestigiosa vittoria conquistata lo scorso anno nella categoria GTE Pro.


C’è molto da difendere. Tre saranno le vetture ufficiali schierate in tutte le gare della super stagione 2018-2019 del World Endurance Championship. Due nella categoria GTE Pro: la numero 95 di Darren Turner – unico superstite dell’equipaggio che lo scorso anno vinse la classifica di categoria della 24 Ore di Le Mans dove l’inglese ha vinto altre 2 volte nel 2007 e 2008 – e dei danesi campioni WEC del 2016, Marco Sørensen e Nicki Thiim, quest’ultimo vincitore a Le Mans nel 2014. Sulla Vantage GTE numero 97 si alterneranno i britannici Johnny Adam e Alex Lynn – che corre anche nella Formula E con la DS Virgin – più il belga Maxime Martin. Nella GTE Am l’unica vettura sarà quella iscritta con il numero 98 guidata dai campioni mondiali WEC di classe nel 2017, il canadese Paul Dalla Lana, l’austriaco Mathias Lauda, figlio di Niki, e il portoghese Pedro Lamy.

Un pezzo di Mercedes… La Vantage segna, in qualche modo, anche il ritorno della Mercedes alle gare di durata visto che il motore che equipaggia la GTE, così come la vettura di serie, è il V8 4 litri biturbo della AMG. La versione da corsa è stata rivista dalla Aston Martin in modo da ottemperare alle norme, ma i dati dichiarati parlano di oltre 400 kW (545 cv) e oltre 700 Nm di coppia, ma molto dipenderà dal balance of performance che di certo sarà meno clemente da quello accordato lo scorso anno in virtù di una vettura anziana e di un motore ancora aspirato. Il cambio è sequenziale Xtrac a 6 rapporti, i freni Alcon hanno i dischi metallici (il regolamento vieta quelli in carbonio o carboceramici). Lo sterzo ha la servoassistenza elettroidraulica al posto di quella elettromeccanica di serie, le sospensioni hanno sospensioni Ohlins regolabili a 5 vie e gli pneumatici sono Michelin.


...E un po’ di Red Bull. Il serbatoio, come da regolamento, ha una capacità di 100 litri, ma anche in questo caso sarà il balance of performance accordato dalla FIA a decidere se sarà modificato, insieme anche al peso (1.245 a vuoto), al diametro dei restrittori e alla sovrapressione di sovralimentazione. Molto curata è l’aerodinamica, figlia di un’esperienza decennale di Aston Martin in questo tipo di gare e dove, con ogni probabilità, ha messo il naso anche la Red Bull con la quale la casa inglese ha ormai da tempo un rapporto tecnico e commerciale consolidato, come dimostrato dalla hypercar Valkyrie e dal fatto che il nome Aston Martin compare insieme a quello di Red Bull sulle monoposto di Formula 1 guidate da Daniel Ricciardo e Jos Verstappen. L’Aston Marti Racing sarà inoltre impegnata nei vari campionati GT, nel Blancpain e ritornerà alla 24 Ore del Nürburgring per un totale di 44 gare nel corso della stagione agonistica. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia