La Decisione di esecuzione Ue numero 789 del 2015, che ha imposto le misure di eradicazione del batterio xylella fastidiosa, attuate dall'ex commissario per l'emergenza...
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Ora come ora mancano all'appello altre 600 piante che dovrebbero essere abbattute entro la fine di questo mese. Il condizionale è d'obbligo perché ora bisogna fare i conti anche con le dimissioni del commissario straordinario dell'Arif, Oronzo Milillo. Una decisione sta scompaginando i piani e che potrebbe portare ad ulteriori ritardi dei tagli degli ulivi malati.
E a proposito di numeri, al direttore si chiede di fare chiarezza sul balletto di cifre pubblicato in questi giorni. «Qualcuno ha scritto che c'è solo l'1,5% di piante infette in tutta l'area colpita da xylella. Non è così, perché quei numeri si riferiscono solo alla zona di contenimento e non in tutta l'area infetta - ha risposto il professor Nardone -. C'è una differenza tra misure di eradicazione e approccio al contenimento. L'approccio all'eradicazione presuppone che il controllo si faccia in tutta la zona infetta, invece l'approccio al contenimento presuppone che il controllo si faccia solo negli ultimi 20 chilometri della zona infetta. La restante parte del territorio è escluso dal monitoraggio e il batterio si ritiene insediato e non più eradicabile. Quindi le piante se sono già malate o lo diventeranno non si potrà sapere. Nel contenimento oggi ci sono poche piante infette - aggiunge il professor Nardone - e questo è un bene, l'obiettivo è mantenerle sempre basse. Quindi, ricapitolando, è vero che solo l'1,5% delle piante campionarie sono infette ma circoscritte all'area di contenimento, e nemmeno di tutte le piante ivi presenti. In nessun modo si può pensare che quel dato è riferibile a tutta l'area infetta. Così non è». Nardone chiarisce: «Così come può essere ritenuta attendibile la stima di 21 milioni di ulivi infetti fatta da Coldiretti, perché è un dato molto vicino a quello reale, considerando che la zona infetta non più monitorata contiene quel numero di ulivi che, in assenza di misure di eradicazione porteranno tutte le piante, eccetto quelle resistenti si spera, ad ammalarsi». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia