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Eccola, vista da dentro “Villa Luisa”, memoria storica di Villa Convento, edificata più di due secoli fa, a pochi metri dalla piazzetta della storica chiesa Convento che dà il nome alla comunità. Eccolo il suo rigoglioso giardino pieno di essenze arboree ed alberi secolari o, meglio, quello che è rimasto, considerando che oltre 500 metri quadri sono stati espropriati per la realizzazione della grande rotatoria che fa bella mostra di sé nel cuore della frazione di Novoli bloccando l’accesso all’ingresso monumentale della villa. A raccontare la sua verità è il noto professionista che qui abita (in qualità di locatario in comodato d’uso) assieme alla sua famiglia. È stato lui a ristrutturare la dimora a sue spese. Una lunga storia di progetti, espropri e sicuri contenziosi.
Il racconto del professionista
«Leggo con stupore le dichiarazioni rilasciate dal figlio dell’attuale proprietaria, la signora Luisa Lotteria - attacca - che ho avuto la sfortuna di incontrare otto anni addietro e con i quali ho chiuso un contratto di comodato a scomputo di un importante investimento fatto sulla loro proprietà abbandonata, non abitabile dentro, fuori e negli oltre 5.000 metri di giardino e vecchio frutteto esistente sulla parte retrostante. Circa due anni fa il figlio della proprietaria ha omesso di comunicare a me e alla mia famiglia la realizzazione della mega rotatoria e l’esproprio del giardino antistante, posto da sempre sull’incrocio tra tre strade provinciali. Quando nel gennaio del 2022 sono arrivati i tecnici della Provincia per puntellare l’area interna espropriata a mia totale insaputa, l’ho chiamato e lui da Milano, dove risiede, si è precipitato a Villa Convento. Poi con grande stupore mi ha raccontato che era completamente all’oscuro di tutto quello che stava accadendo, nonostante avessero, lui e la madre, già acconsentito all’esproprio ed accettato il progetto definitivo della Provincia, poi approvato senza alcun tipo di osservazione dal consiglio comunale di Novoli».
La visita in Provincia e l'amara scoperta
Il professionista si attiva coinvolgendo l’ingegner Luigi Del Grosso per capire i fatti e cercare una soluzione. «È così che vengo a capo del progetto esecutivo approvato, realizzato dal progettista, l’ingegnere Dario Perrone, incaricato dalla Provincia, il quale ha completamente dimenticato l’esistenza stessa dell’antica dimora storica, prevedendo il totale abbattimento dell’ingresso monumentale risalente primi dell’Ottocento, dimenticando l’accesso carrabile e murando di fatto con nuova perimetrazione la villa.
Il "giallo" del secondo ingresso
Ed il secondo ingresso? «L’unico modo per uscire da casa con le auto - spiega - era quello di ripristinare un’entrata decentrata, già presente nell’abitazione e non intaccata dal progetto della Provincia, accesso da me sbarrato a causa di due furti subiti. Abbiamo quindi deciso di riaprire quel portone arretrandolo, oggi unico modo per arrivare alla frazione ed usufruire dei servizi, anche se, per raggiungere l’abitato, siamo costretti a svoltare solo a destra verso Carmiano e cercare qualche svincolo utile per tornare indietro verso la frazione». Da qui l’amara conclusione del professionista: «Il 16 febbraio scorso, l’accordo raggiunto con la Provincia, ossia lasciare quello che resta dell’ingresso monumentale come uscita pedonale, è stato smentito e l’ingresso è stato chiuso da un lungo guardrail, per il quale pende la denuncia penale presentata ai carabinieri di Novoli ed alla Procura di Lecce. Spero che gli organi competenti facciano piena luce di questa assurda vicenda e mi consentano di uscire a piedi dalla mia abitazione, smantellando quell’orribile obbrobrio che sta facendo ridere l’intera opinione pubblica italiana».
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Quotidiano Di Puglia