In uno spazio del bastione est si potrà vedere lo spartito ritrovato inciso sulle Mura urbiche, dal lato interno. E risuonerà la musica di quello spartito, scritto...
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Appena una settimana di tempo - la pubblicazione all’Albo è avvenuta il 17 febbraio - per presentare la propria proposta all’ufficio Protocollo, attenendosi scrupolosamente alle indicazioni fornite dall’architetto Patrizia Erroi, responsabile del recupero delle Mura per il Comune, e dal professor Paul Arthur, direttore scientifico dei lavori di scavo e archeologici, nella relazione da loro firmata il 20 ottobre 2016. L’obiettivo del progetto è garantire la massima fruibilità degli spazi recuperati lungo il tratto nord-occidentale delle Mura urbiche.
Da via Leonardo Leo, dove avrà sede il visitor centre - con biglietteria, bookshop e proiettori touchscreen - i visitatori saranno introdotti «verso una pluralità di percorsi che si svolgono su vari livelli». Si potrà scendere, tramite una rampa, «nel fossato, la cui profondità è variabile tra i 4.50 e i 6 metri sotto il livello stradale, e percorrendo il quale si raggiungerà il parco archeologico dell’area ex Carlo Pranzo nella sue differenti quote d’uso». Dalla passerella in acciaio si potrà poi accedere al camminamento e, da qui, godere della visuale della chiesa di San Chiesa di San Francesco di Paola per poi proseguire e ammirare dall’alto un tratto di strada romana risalente a 2.000 anni fa e i resti di una più antica forticazione urbana realizzati al tempo dell’imperatore Federico II di Svevia, fino al giardino pensile annesso al cinquecentesco Palazzo Giaconia. Oppure si potrà accedere agli spazi della struttura fortificata realizzata nel 1500 dell’ingegnere del Regno di Napoli Giangiacomo dell’Acaya.
Il Comune chiede ai professionisti che parteciperanno alla ricerca di mercato di «realizzare un racconto scientificamente corretto ed avvincente che sia, allo stesso momento, didattico e rappresentativo di Lecce e della sua storia sul palcoscenico mondiale. Il racconto dovrà essere indirizzato sia alle scuole di tutti i livelli, sia al turismo internazionale». L’intero percorso dovrà essere riconoscibile grazie a un logo «atto ad accentuare la riconoscibilità del luogo»». Erroi e Arthur suggeriscono di sfruttare, a questo scopo, «l’immagine della figura incisa sulla cortina esterna del bastione est, raffigurante un soldato con la spada e braccio destro teso». I progettisti dovranno anche suggerire la segnaletica migliore, con pannelli illustrativi e mappe orientative dei percorsi.
La terrazza al primo piano «potrà essere utilizzata come spazio di sosta, con panchine e arredo a verde», mentre gli ambienti interrati dei bastioni, che si trovano in semi-oscurità, accoglieranno «rappresentazioni visive-sonore di tipo virtuale ad alto impatto emozionale». Quindi spazio a «installazioni, video, espressioni d’arte, suoni. Una rappresentazione - continuano Erroi e Arthur - potrebbe simulare il funzionamento del bastione interrato quale casamatta difensiva con ombre e rumore dei cannoni, un’altra potrebbe contenere la descrizione della struttura fortificatada parte di Giangiacomo dell’Acaya oppure si potrebbe simulare un incontro tra i tre personaggi chiave artefici del rinnovamento urbano intrapreso nel 1500 con l’adeguamento delle difese urbane (il vicerè urbanista Don Pedro Alvarez, il governatore di Terra D’Otranto Ferrante Loffredo, il barone-architetto Giangiacomo dell’Acaya)».
All’esterno verranno posizionati dei binocoli per «mirare sulla Chiesa di Maria di Ognibene e sul campanile della chiesa San Francesco di Paola, sulla strada romana e sull’area archeologica», mentre il bastione est sarà riservato all’organizzazione di eventi temporanei al coperto. Ed è qui che verrà messo in mostra - con tanto di recupero visivo e di riproduzione sonora - «lo spartito musicale rinvenuto nel corso del restauro». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia