Oltre tre ore di confronto per definire una strategia comune e capire come ripulire la discarica di Burgesi dai veleni interrati 15 anni fa. Il tavolo tecnico di questa mattina a...
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Ora che l'indagine è stata archiviata - perché i reati commessi sono stati "in parte prescritti" e, solo in parte, "sono già stati giudicati" - le istituzioni del territorio vogliono mettere in sicurezza l'impianto gestito dalla Monteco sin dal 1991 (l'azienda non ha partecipato al tavolo di questa mattina, ma ha garantito massima collaborazione ndr). Cercando i fusti con ogni tecnologia che si rivelerà efficace - dalle rilevazioni geoelettriche a vari altri tipi di sonde - e poi delineando il percorso di bonifica della discarica. Dove, come risulta dai verbali degli interrogatori di Rosafio ai carabinieri, non ci sono solo fusti di Pcb, ma anche altri rifiuti industriali e pericolosi, come pellami e vernici.
Accanto a questa caccia al veleno, si procederà a un monitoraggio - già anticipato dalla Asl nelle scorse settimane - delle acque di falda nell'area di Burgesi e con tecnologie più avanzate di quelle utilizzate dal Cnr Irsa per redigere la perizia richiesta dalla Procura. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia