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Compagni universitari e poi amici, sino a quando uno dei due diviene vittima dell’altro. La triste storia, nata tra i banchi dell’Università del Salento e durata ben 4 anni (dal 2018 al 2022), ha riguardato uno studente della facoltà di filosofia, costretto a versare 7mila euro per assecondare le continue del richieste di denaro di un 26enne tarantino, compagno di corso, altrimenti confidenze e vita privata del giovane leccese sarebbero state pubblicate sui social. Il caso è finito all’attenzione delle forze dell’ordine dopo la denuncia dello studente leccese, che si è confidato delle ansie e delle tribolazioni vissute con il padre.
La ricostruzione
In particolare, secondo quando raccontato dalla vittima, i due giovani avevano stretto amicizia velocemente, tanto da scambiarsi appunti universitari e confidenze personali.
Le richieste di denaro proseguirono sino al 2022, anche quando il 26enne tarantino riuscì a contattare l’ex amico (che nel frattempo ne aveva bloccato il contatto sul cellulare) attraverso un compagno di corso o addirittura da un diverso recapito telefonico mentre raccontava di trovarsi a Malta. Episodi che gettarono l’universitario leccese in un forte stato d’ansia: «Per circa tre anni ho vissuto un incubo e sono finito in cura per stati d’ansia continui che mi hanno costretto ad avere degli incontri con medici specialisti. Perché – spiega - dal 2018 al 2022, ricevevo circa 100 messaggi al giorno, tutti dello stesso tenore: violenti e con continue richieste di denaro». Poi però con il supporto della sua famiglia, il giovane leccese (che ora vive e lavora al Nord) ha deciso di denunciare la presunta estorsione subita e di affidarsi all’avvocato Agnese Lorenzo. Intanto il pm Alberto Santacatterina ha conferito incarico al perito Maurizio Ingrosso di effettuare un accertamento sul telefonino dell’indagato difeso dall’avvocato Maurizio My.
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