«Le indagini sono state ufficialmente riaperte»: è stata la criminologa Roberta Bruzzone a certificare l’attesa riapertura del fascicolo riguardante la...
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Anche perché, è molto probabile che la Procura (la titolare del caso è il sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone), si sia già mossa, in silenzio. Di sicuro, la lista dei depistaggi (a cominciare dalla Fiat Uno fatta ritrovare a Gallipoli, quattro giorni dopo la sparizione della ragazza, poco distante dalle abitazioni delle amiche) conta almeno nove episodi in cui potrebbero essere subentrati dei complici. Su uno in particolare, gli esperti si sono soffermati. Si tratta di un fax inviato in Procura e ritenuto opera dell’assassino per allontanare attenzioni nei suoi confronti e indirizzarle verso le amiche: «Roberta ormai non c’è più, ma la verità ve la possono dare solo quelle due amiche di Gallipoli». Un incipit che è quasi un’ammissione di colpevolezza. «Solo l’assassino – spiega la Bruzzone – poteva scrivere quelle righe nel tentativo subdolo di depistare le indagini». La Procura indaga ma non ci sono, al momento, ipotesi di reato: «Per noi si tratta certamente di omicidio volontario e distruzione di cadavere, non più di scomparsa». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia