Chiesti 72 anni di reclusione per 28 dei 71 imputati del processo sulla più grande inchiesta della Procura di Lecce sugli incidenti stradali falsi, inchiesta scaturita...
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Truffa dei falsi incidenti, usati documenti e auto di ignari automobilisti: occhio al raggiro
Truffa degli incidenti falsi, confiscati beni per tre milioni e mezzo di euro
Per questo ha chiesto l'assoluzione per tutti coloro che rispondono del reato associativo: Alessandro Sbocchi, 48 anni, di Castrignano dei Greci. Ed anche per l'avvocato Donato Maruccia, nonché per il carrozziere Leonardo Corlianò ed Antonio Martella per i quali è stata chiesta la condanna per l'ipotesi di reato di falso in atto pubblico. La prescrizione ha fatto il resto. Ha determinato la richiesta di assoluzione per gran parte degli imputati: i fatti di cui si sta occupando il processo sono piuttosto datati, risalgono agli anni fra il 2008 ed il 2012.
Ogni valutazione spetterà al collegio giudicante, a partire dall'udienza del 21 febbraio che se dovesse esaurire le arringhe difensive arriverà alla sentenza.
Intanto l'accusa imputa i fatti più gravi a chi avrebbe potuto svolgere un ruolo chiave nel falsificare gli incidenti. Chi trattava le pratiche, insomma: avvocati, liquidatori, medici e carrozzieri: le condanne più alte sono state chieste per l'avvocato Donato Maruccia, sei anni di reclusione. Tre anni per Maurizio Spedicato, anche lui avvocato. Per i medici Claudio Girasoli e Furio Rubino, rispettivamente cinque e tre anni. Quattro anni e mezzo per il liquidatore Lorenzo Micocci (dal suo cognome e da quello di un altro imputato, Nicola Scardino, il nome Micosca dato all'operazione). E poi i carrozzieri: quattro anni per Antonio Martella, tre anni per Leonardo Corlianò ed Alessandro Gemma. E poi due anni ai conducenti delle auto coinvolte. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia