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Tutto in poche ore: un colpo di scena dietro l’altro. Il primo verdetto l’altra sera: «Giancarlo Mazzotta è candidabile alla carica di sindaco di Carmiano alle prossime amministrative del 7 novembre».
Il Tribunale dice no al Viminale
È la decisione nella sentenza della prima sezione civile del Tribunale di Lecce (presieduta dal giudice Piera Portaluri) che respinge l’istanza del ministero dell’Interno dopo il caso dello scioglimento per mafia.
Colpo di scena: stop del prefetto al terzo mandato
Poi, ieri sera, il secondo verdetto: il prefetto di Lecce, Maria Rosa Trio, dichiara «Mazzotta ineleggibile» perché non è trascorso il tempo necessario dal secondo mandato - compreso il periodo del commissario prefettizio - per poter aspirare ad una terza elezione a sindaco. Risultato: se Mazzotta dovesse essere eletto, la prima seduta di Consiglio dovrebbe dichiararlo ineleggibile sulla base del decreto legislativo 267 del 2000.
Il Consiglio sciolto per mafia
Ma facciamo un passo indietro e torniamo al primo dei due verdetti.
Il ricorso dello sfidante Erroi sul terzo mandato
Fin qui il primo round. Perchè, invece, il secondo ribalta completamente le carte in tavola spostando l’asse su un altro piano. Anch’esso dirimente per capire come andranno a finire le Comunali di Carmiano del 7 novembre. Il ricorso al prefetto era stato presentato dallo sfidante Gianni Erroi. E sulla base di tale ricorso è arrivato il pronunciamento del prefetto Trio delle scorse ore. Con tanto di riferimento alla norma del 2000 (articolo 51, comma 2). E con il prefetto che, pronunciandosi sul ricorso, ricorda casi simili su cui si è pronunciata già la Cassazione. «In riferimento all’esposto del candidato sindaco Gianni Erroi contro l’ammissione della candidatura di Giancarlo Mazzotta - si legge nell’atto - il prefetto di Lecce ritiene nel caso di specie, la ragionevole ricorrenza di una causa di ineleggibilità, demanda la presa d’atto di quanto sopra al primo consiglio comunale che dovrà essere effettuato nella seduta immediatamente successiva all’esito delle consultazioni elettorali e segnatamente in sede di convalida degli eletti». Il primo Consiglio comunale che, appunto, dovrebbe “ratificare” la decadenza di Mazzotta per motivi di ineleggibilità. Ma questa è già un’altra storia.
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Quotidiano Di Puglia