Il Tribunale: «Mazzotta candidabile». Il prefetto: «Non eleggibile». Doppio verdetto a Carmiano

Colpo di scena a pochi giorni dal voto nel Comune sciolto per mafia

Il Tribunale: «Mazzotta candidabile». Il prefetto: «Non eleggibile». Doppio verdetto a Carmiano
di Andrea TAFURO
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Sabato 16 Ottobre 2021, 00:32 - Ultimo aggiornamento: 15:02

Tutto in poche ore: un colpo di scena dietro l’altro. Il primo verdetto l’altra sera: «Giancarlo Mazzotta è candidabile alla carica di sindaco di Carmiano alle prossime amministrative del 7 novembre».

Il Tribunale dice no al Viminale

È la decisione nella sentenza della prima sezione civile del Tribunale di Lecce (presieduta dal giudice Piera Portaluri) che respinge l’istanza del ministero dell’Interno dopo il caso dello scioglimento per mafia.

Colpo di scena: stop del prefetto al terzo mandato 


Poi, ieri sera, il secondo verdetto: il prefetto di Lecce, Maria Rosa Trio, dichiara «Mazzotta ineleggibile» perché non è trascorso il tempo necessario dal secondo mandato - compreso il periodo del commissario prefettizio - per poter aspirare ad una terza elezione a sindaco.

Risultato: se Mazzotta dovesse essere eletto, la prima seduta di Consiglio dovrebbe dichiararlo ineleggibile sulla base del decreto legislativo 267 del 2000.

Il Consiglio sciolto per mafia

 
Ma facciamo un passo indietro e torniamo al primo dei due verdetti. Il Viminale riteneva che Mazzotta, in base all’articolo 143 del Testo unico degli enti locali e dopo lo scioglimento del consiglio comunale di Carmiano per sospette infiltrazioni mafiose, non potesse concorrere alle prossime elezioni comunali. L’ex sindaco è stato assistito dall’avvocato Laura Rizzo. «Si tratta di un provvedimento molto analitico – spiega il legale - che contribuisce ad una corretta interpretazione di norme di prevenzione amministrative particolarmente insidiose per le libertà dei cittadini e per il diritto costituzionalmente garantito all’elettorato passivo». Il provvedimento segue i pronunciamenti del Tribunale delle misure di prevenzione di Lecce che nel marzo scorso aveva già sospeso le interdittive antimafia disposte dal Prefetto nei confronti di tutte le società nella titolarità della famiglia Mazzotta, difesa in questi procedimenti dall’avvocato Saverio Sticchi Damiani. «Sono molto contento perché non ho mai mollato – questo il commento a caldo di Mazzotta, candidato sindaco per la lista “Ritorniamo Insieme” - ho affrontato e sto affrontando a testa alta ogni difficoltà, con fiducia piena nelle istituzioni e nella magistratura».

Il ricorso dello sfidante Erroi sul terzo mandato


Fin qui il primo round. Perchè, invece, il secondo ribalta completamente le carte in tavola spostando l’asse su un altro piano. Anch’esso dirimente per capire come andranno a finire le Comunali di Carmiano del 7 novembre. Il ricorso al prefetto era stato presentato dallo sfidante Gianni Erroi. E sulla base di tale ricorso è arrivato il pronunciamento del prefetto Trio delle scorse ore. Con tanto di riferimento alla norma del 2000 (articolo 51, comma 2). E con il prefetto che, pronunciandosi sul ricorso, ricorda casi simili su cui si è pronunciata già la Cassazione. «In riferimento all’esposto del candidato sindaco Gianni Erroi contro l’ammissione della candidatura di Giancarlo Mazzotta - si legge nell’atto - il prefetto di Lecce ritiene nel caso di specie, la ragionevole ricorrenza di una causa di ineleggibilità, demanda la presa d’atto di quanto sopra al primo consiglio comunale che dovrà essere effettuato nella seduta immediatamente successiva all’esito delle consultazioni elettorali e segnatamente in sede di convalida degli eletti». Il primo Consiglio comunale che, appunto, dovrebbe “ratificare” la decadenza di Mazzotta per motivi di ineleggibilità. Ma questa è già un’altra storia.

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