Quarantuno coltellate. Alla gola, alla testa e al torace. Per scaricare tutta la sua rabbia, per non lasciarle scampo. Così Michele Spanuolo (68 anni) ha ucciso la moglie...
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Così lunedì scorso, nel bel mezzo dell'ennesima lite in casa, ha afferrato il coltello e l'ha uccisa. Senza pietà. Ha annunciato l'omicidio al figlio con un messaggio Whatsapp, ha lasciato un biglietto in caserma e poi ha vagato per Trepuzzi senza meta. I carabinieri lo hanno rintracciato e arrestato in stazione.
L'autopsia, eseguita oggi su disposizione della Procura, ha accertato il numero delle coltellate inferte alla donna. Ne esce una ricostruzione del delitto che sembra escludere la dinamica raccontata dall'uomo nel corso del primo interrogatorio e cioè che lui le ha strappato di mano il coltello con cui lei voleva colpirlo e quindi si è semplicemente difeso. Del resto fin dal primo momento il pm che indaga non gli aveva creduto, contestandogli l'omcidio volontario aggravato dai futili motivi. Il caso sembra chiuso. Restano però tante domande, una su tutte: se in tanti sapevano dell'incubo in cui viveva Teresa in quella casa, perché non si è fatto nulla per evitare che tutto precipitasse fino a quelle 41 coltellate? Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia