Taurisano, la vicina della donna uccisa dal marito: «Era una furia, ho rischiato di morire». Il sindaco la premia per il coraggio

Taurisano, la vicina della donna uccisa dal marito: «Era una furia, ho rischiato di morire». Il sindaco la premia per il coraggio
Una donna brutalmente uccisa dal marito. Quattro figli che non hanno più una madre e con un padre in carcere perché, a quella madre, ha strappato la vita. Sono loro,...

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Una donna brutalmente uccisa dal marito. Quattro figli che non hanno più una madre e con un padre in carcere perché, a quella madre, ha strappato la vita. Sono loro, Stefi e i suoi figli, ad aver pagato il prezzo più alto per ciò che è avvenuto nel pomeriggio di sabato 16 marzo alla periferia di Taurisano, in via Luigi Corvaglia. Ma c'è anche un'altra vittima, ancora sotto choc per quello che è accaduto sotto ai suoi occhi. È la signora Chiara, la vicina di casa di Stefi. Nella sua abitazione, sullo stesso pianerottolo, la 46enne si è rifugiata per tentare di sfuggire alla furia omicida del marito. E lei ha tentato di difenderla in ogni modo, restando a sua volta ferita. Il tutto mentre in casa c'erano anche le sue nipotine di 9 e 12 anni. «Vabbanne se no te cciu puru a tie» (vattene altrimenti uccido anche te), gli avrebbe detto l'uomo nella furia della colluttazione. E Stefi, a terra in un lago di sangue, con un filo di voce le ha chiesto «Aiutami» prima di morire. «Quando è arrivato davanti a me - è il racconto che la donna ha fornito al suo legale - ho rischiato di morire anche io. Quell'uomo era una furia incontrollabile. Non c'è stato nulla da fare: si è subito scagliato contro la moglie e contro di me».

La lettera del sindaco

A quella donna coraggiosa, che ha aperto la porta di casa per aiutare la vicina e non si è tirata indietro di fronte alle richieste di aiuto della vittima, il sindaco Luigi Guidano nelle scorse ore ha inviato una lettera aperta, con parole di riconoscenza. «Nel dramma, l'esempio»: queste le prime parole della missiva. «Quanto accaduto la sera di sabato 16 marzo nella palazzina Iacp di contrada Calcavecchi - continua - avendo obbligato a concentrare l'attenzione sui risvolti istituzionali, sociali e di legge, ha fatto passare in secondo piano quanto invece è meritevole della massima considerazione e riconoscenza: il vostro comportamento». E prosegue ancora: «In un mondo nel quale l'indifferenza, l'individualismo, il riflusso nel privato e il disinteresse, che non sia la peggior curiosità per quanto ci accade intorno, sono i sentimenti e i comportamenti più diffusi, sapere che una persona non ha esitato a mettere a rischio la propria vita per soccorrere una donna che subisce violenza, vittima di femminicidio, subendone, a sua volta, conseguenze fortunatamente non gravi, rende onore a voi, che ne siete l'autrice e, indirettamente, alla comunità taurisanese della quale fate parte. Semplicemente, ma intensamente e infinitamente, grazie!».
 

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Quotidiano Di Puglia