Scioglimento del Consiglio a Parabita, colpo di scena: l'Avvocatura impugna il verdetto del Tar Lazio

Il Municipio di Parabita
Quando la partita sembrava ormai chiusa, il colpo di scena. L'Avvocatura generale dello Stato ha impugnato il verdetto del Tar Lazio con il quale i giudici amministrativi...

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Quando la partita sembrava ormai chiusa, il colpo di scena. L'Avvocatura generale dello Stato ha impugnato il verdetto del Tar Lazio con il quale i giudici amministrativi hanno annullato lo scioglimento per mafia del Consiglio comunale a Parabita. Una mossa del tutto inattesa, giacché pochi giorni fa sono scaduti i termini per la presentazione dell'appello al Consiglio di Stato: ne aveva dato comunicazione Pietro Quinto, legale rappresentante del sindaco di Parabita, Alfredo Cacciapaglia. Invece, nelle pieghe della legge e della sentenza, l'Avvocatura ha trovato la strada per riaprire la partita. La notizia è emersa oggi nel corso dell'udienza relativa all'incandidabilità di Cacciapaglia, conseguente allo scioglimento per mafia del Consiglio, come previsto dal Codice Antimafia. Essendo venuto meno lo scioglimento, con sentenza che per giorni si è ritenuto essere definitiva, Quinto ha rappresentato davanti ai giudici la situazione, il contenuto del verdetto del Tar Lazio e l'operatività piena alla quale è tornato il primo cittadino di Parabita. La strada, insomma, è apparsa in discesa. Ma l'Avvocatura, in quella sede, ha annunciato che l'appello si farà. Il braccio di ferro fra prefettura e Viminale da un lato e amministrazione parabitana dall'altro, insomma, non è ancora terminato.
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Quotidiano Di Puglia